“Assieme a una nuova vita – ci informa il dott. Sessa – nasce una possibilità di cura, è importante donare il sangue del cordone ombelicale poiché in esso sono contenute cellule staminali in grado di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, utili a curare malattie del sangue e del sistema immunitario. Normalmente questo sangue viene scartato assieme alla placenta dopo il parto: basta però una scelta della donna, durante la gravidanza, per fare in modo che esso venga raccolto e destinato al trapianto in persone ammalate, in particolare bambini e adulti di basso peso”.
Il Servizio sanitario regionale garantisce la qualità di tutte le procedure connesse alla donazione, alla conservazione e alla distribuzione del sangue cordonale. Le sacche di sangue, dopo essere state analizzate, vengono classificate per stabilirne le compatibilità con eventuali destinatari del trapianto e conservate nella “banca regionale del sangue cordonale”, con sede presso l’ospedale Pausilipon di Napoli, che provvede poi alla loro distribuzione secondo precisi protocolli clinici e organizzativi.
La donazione non comporta alcun rischio, né per le mamme né per i neonati.
Affinché le future mamme abbiano le informazioni necessarie per fare una scelta consapevole, sapendo che con il loro gesto gratuito e generoso offrono una possibilità di cura ad altre persone, possono rivolgersi al Centro Trasfusionale del S.Leonardo tel. 0818729358/0818729318, che affiancherà con il ginecologo di fiducia e gli operatori dei reparti di ostetricia.
La donazione è possibile sia dopo un parto naturale che dopo un parto cesareo.
“La raccolta del sangue cordonale avviene – spiega la dottoressa Esposito – da parte di personale competente, dopo la recisione del cordone ombelicale. Per raccogliere il sangue del cordone si applica un sistema che garantisce la massima sterilità. E per conservare il sangue si utilizzano sacche sterili monouso. Ad ognuna di queste sacche viene applicata un’etichetta con un codice a barre per garantirne la tracciabilità. Questo sistema di raccolta permette di ottenere per ogni donazione una quantità di sangue compresa tra i 50 e i 150 millilitri. Il sangue raccolto viene consegnato entro 30 ore alla struttura del Servizio sanitario regionale che ha il compito di analizzare, conservare e distribuire le sacche di sangue cordonale”.
In media, circa il 60% delle sacche di sangue raccolte vengono scartate perché non contengono una quantità di sangue tale da garantire un numero sufficiente di cellule staminali necessarie per il trapianto.
In questi casi, le donatrici vengono informate per iscritto dello smaltimento del sangue donato.
Le sacche valutate idonee per trapianto vengono congelate e conservate in azoto liquido a circa – 180°C anche per 20 anni.
La banca del sangue cordonale trasmette al registro nazionale (IBMDR- Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo) ed internazionale (WMDA – Associazione Mondiale Donatori di Midollo) i dati genetici del sangue donato.
In questi grandi database elettronici, su richiesta del centro trapianti che ha in cura un malato, si esegue la ricerca delle unità di sangue compatibili e, se trovata, viene messa a disposizione in tutto il mondo per pazienti affetti da patologie oncoematologiche.
“La Fratres e la Misericordia di Torre Annunziata – conclude il dott. Sessa – in questo importantissimo percorso intervengono con loro volontari nel trasporto gratuito e in tempo utile della sacca del cordone donato. Sembra poco, ma in tutta la fase del processo operativo è risultato essere un anello di congiunzione importantissimo”.