Dopo tante ed estenuanti peripezie finalmente il consiglio della IV Municipalità napoletana (S.Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona industriale) è giunto alla conclusione auspicata dal Presidente Armando Coppola e dalla sua maggioranza: la proposta di intitolare la sala del “Parlamentino” a Don Peppe Diana, vittima della camorra casalese, è diventata concreta con decisione presa all’unanimità ed un solo astenuto (si tratta del consigliere Mario Maggio che voleva estendere il pensiero a tutte le vittime della criminalità organizzata, pur sapendo benissimo il grande impegno civile del noto prete anticamorra). Da tale spunto si è sviluppato poi l’ordine del giorno che, in occasione della seduta avvenuta nella sede di via Gianturco lo scorso 9 Aprile, verteva su argomenti di primaria importanza per il territorio della suddetta municipalità e per l’intero capoluogo campano troppo spesso minato da atti illegali. Il consiglio con tutte le sue componenti di diversa ideologia politica si è confrontato sul necessario potenziamento delle misure di sicurezza. Si auspica che, insieme alle forze dell’ordine chiamate ad un impegno sempre continuo ed efficiente contro episodi di delinquenza, ci sia un ulteriore dispiego di energie da parte della polizia locale in concomitanza con l’installazione di opportune telecamere di videosorveglianza in punti nevralgici della zona. A tal proposito, molti consiglieri hanno puntato l’attenzione sul mercato di merce contraffatta che serpeggia indisturbato tra i vicoli del Corso Arnaldo Lucci a notte inoltrata, oppure ancora su altri atti illegali che si consumano incontrastati per la città come la prostituzione, anche minorile, rapine, furti e quant’altro non sia certamente decoroso per una cittadinanza che merita di vivere tranquilla nella propria terra e, soprattutto, ha bisogno di fatti concreti da parte delle istituzioni preposte.
Basta parole, questo è il messaggio racchiuso nel programma d’urgenza proposto dal consiglio della suddetta municipalità affinché tutte le istituzioni cittadine siano concordi nel sviluppare una posizione decisa e definitiva nei confronti dell’emergenza criminalità. Il presidente della IV municipalità, Armando Coppola, si è fermato ai microfoni dei giornalisti Emilia Sensale e Antonino Fiorino per un nuovo appuntamento della loro rubrica “Non c’è Sensale senza Fiorino” affermando che sin dai primi istanti del suo mandato ha operato con particolare attenzione sulla tematica della legalità diventata ormai una sua prerogativa assoluta e non a caso ha voluto stringere una forte sinergia con Don Luigi Merola, scelto come delegato alla legalità. Inoltre ha aggiunto di esser contento che il consiglio all’unanimità abbia appoggiato questa sua scelta di intitolare l’aula consiliare ad un altro prete anticamorra, Don Peppe Diana, la cui memoria e il cui esempio devono incitare tutti ad una vita migliore e senza ostacoli. Conclude pronunciandosi sicuro che iniziative del genere possano sensibilizzare tutti, a partire dalla tenera età, affinché siano inculcati messaggi positivi con una maggiore attenzione alla cultura della giustizia e della legalità. Chi è caduto per mano della camorra, perché ha profuso tanto impegno nella lotta contro questo grande male, deve essere ricordato come esempio pregevole di vita e di umanità. Sull’emergenza sicurezza si è esposto in modo esaustivo il consigliere di opposizione, Vincenzo Borriello, che è stato uno dei primi firmatari dell’atto di indirizzo affinché venga recepito al più presto dall’amministrazione comunale per la ricerca immediata di soluzioni idonee al caso e alle tante sollecitazioni che giornalmente giungono dai cittadini residenti nella municipalità in questione circa vari problemi come la prostituzione e il bullismo. Chiosa affermando che la vicinanza e la sensibilità delle istituzioni locali a tali priorità deve rappresentare un vero cavallo di battaglia affinché la cittadinanza possa vivere tranquillamente nella propria terra e bisogna scongiurare questi atti illegali solo attraverso interventi mirati e continui da parte di tutti gli organi preposti e delle forze dell’ordine e di polizia. L’attenzione è rivolta anche al decoro della città e alla quiete pubblica e su tale punto si sofferma il capogruppo Pd Salvatore Maestrino che spiega quanto sia risalente la discussione in consiglio di queste problematiche relative alla sicurezza e all’ordine pubblico giungendo anche ad un’ordinanza amministrativa presa tanto a cuore dall’ex assessore Narducci, ma è mancata tanto quella continuità importante affinché sia posto un deterrente mirato ad attutire gli effetti di queste emergenze, tra cui rientrano anche i campi rom con relativi roghi asfissianti. Puntualizza che non c’è alcun tipo di pregiudizio o discriminazione ricordando che il Comune dispone di fondi speciali proprio da impiegare nella dislocazione in periferia di questa baraccopoli a cielo aperto. Il consigliere Mario Maggio, invece, spiega il motivo della sua astensione dall’iniziativa di dedicare la sala consiliare a Don Peppino Diana riferendo di essere favorevole che il pensiero venga esteso a tutti i caduti per mano della camorra in quanto questa calamità non deve essere solo intimorita con un messaggio forte e ricco di valori, ma innanzitutto va combattuta con più risorse a disposizione delle forze dell’ordine impegnate in maniera forte per la difesa e la serenità del territorio. Inequivocabile il messaggio lanciato dal consigliere Francesco Donzelli che si sofferma sulla funzionalità della politica al servizio della società civile, mentre l’intervento del consigliere Alfredo Astuto si focalizza sull’importanza della denuncia da parte del cittadino contro atti illegali di natura strumentale ed espressiva con la garanzia poi di essere tranquillizzato dalle istituzioni e non sfiduciato dalla carenza di servizi. Non priva di spunti interessanti l’analisi offerta in ultima battuta dal consigliere Mario Morelli che ha parlato di quanto sia importante prima rinforzare l’organo deliberativo e propositivo locale, oltre alle varie commissioni, in modo da giungere nel pieno rispetto delle regole democratiche ad una decisione condivisa da tutte le forze politiche e soprattutto soddisfacenti nei confronti dell’opinione pubblica.