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Elezioni amministrative: si presenta “Piazza pulita Lauro”

Municipio Lauro«Le elezioni sono vicine e noi lauretani molto lontani da qualunque forma di consapevolezza. In questi mesi abbiamo riflettuto molto, soprattutto sulla possibilità di creare una nuova forza politica, spesso abbiamo lasciato perdere non perché non fossimo convinti di noi stessi dei nostri mezzi o della necessità di persone valide  e soprattutto oneste, ma perché non siamo convinti che ci sia una reale voglia di cambiamento.

Noi lauretani siamo pronti? Siamo veramente stanchi? Siamo veramente disgustati da tutto ciò che è accaduto? Dal dissesto finanziario, politico, morale in cui versa questo meraviglioso paese? Oppure ci basta uscire di domenica mattina e leggere i quotidiani locali le dichiarazioni del saggio di turno, del redento? Fare la battutina, scrollare le spalle, lasciarsi sedurre dalla locandina appesa all’edicola e dire: “alla fine è sempre la stessa cosa, tanto stavolta Antonio ha già vinto, Salvatore è debole, Raffaele vuole essere coinvolto diversamente. Franco? Si ma quanti voti ha? Marco? Si alla fine si appara con Antonio”. Se ragioniamo così non abbiamo coscienza.

Questi non sono problemi. Questi sono ragionamenti astratti. Questa è la logica di chi ci tratta come pecore. E se ci facciamo trattare così vuol dire che lo siamo. Così non facciamo altro che il loro gioco.

Cambiamo linguaggio, cambiamo terreno, abbiamo il potere di farlo e non lo sappiamo.

Ci parlano di nulla. Quali sono i loro piani per vivere meglio? Quali i piani per risollevare le sorti di Lauro?

 

Siamo stati accusati di non uscire allo scoperto, di non avere proposte attive, di non essere credibili. Noi non vogliamo fare proclami, non vogliamo scrivere programmi, non vogliamo parlare il vecchio, stantio linguaggio dei redenti. Noi siamo nuovi, desiderosi e speranzosi. Sovversivi.

La proposta c’è stata: leggete attentamente il programma.

Il programma che abbiamo proposto a tutti e spalancate alle vostre coscienze è un invito, un progetto sostanzioso, rivoluzionario e sincero: facciamo in modo che chi vada a governare abbia i requisiti per farlo altrimenti mandiamoli tutti a casa. A lavorare… Noi siamo aperti al dialogo, senza paure, remore, pregiudizi di sorta, senza schemi. Crediamo solo nel bene di un paese perché non abbiamo bisogno di cariche poltrone, che facciano felici le nostre tasche o il nostro ego.

 

Noi possiamo porci come gli interlocutori delle forze politiche e gli interlocutori dei cittadini. Tutti possono porsi come interlocutori perché ascoltare è un dono dato a chiunque. Ascoltiamoci, parliamoci. Rendiamoci esigenti, attivi, critici, torniamo ad essere fieri di Lauro. Torniamo ad essere cittadini ed elettori.

Cosa non va in questo paese? Facciamo qualche esempio.

Questione cimitero. Il primo segno di civiltà di un popolo è dato dal rispetto per i propri defunti: a Lauro anche questo è stato negato ai propri cittadini. Basta guardare in che condizioni tutte le passate classi dirigenti hanno ridotto il cimitero. É responsabilità, grave, gravissima se nel cimitero non ci si può mettere piede.  Chissà come si sentono i passati amministratori quando entrano in quel luogo. Chissà se pensano che prima o poi ci dovranno entrare per sempre. Da vivi non gli interessa e l’abbiamo capito. E probabilmente neppure da morti.

Perché, persone del genere sono morte da tempo. Sono morte nell’anima.

Ci sono stati episodi nel passato frutto di guerra fra bande politiche in lotta tra di loro per il potere. Si è arrivati a denunce solo al fine di screditare, si è partiti da tumulazioni ed estumulazioni ma alla fine nulla è cambiato anzi i nostri defunti sono stati trattati al pari del nulla.

Dov’è la coscienza? Tra le macerie, tra le ossa senza nome che spuntano indegnamente dal marmo distrutto. Dov’è la pietà? Le persone responsabili di questo non meritano di essere definite umane. Non c’è in essi neppure l’ombra dell’umanità. Senza parlare poi delle altre strutture pubbliche.

Strutture scolastiche. Decadenza più totale per le scuole cittadine dove si è cercato di mettere una pezza con il San Filippo Neri ma ad oggi non esiste alcun progetto per il futuro se non fare arricchire qualche progettista con faraoniche cittadelle.

Ma vi rendete conto? Ma ci siete?  Se ci siete svegliatevi, anzi svegliamoci.

Perché dobbiamo votare questi distruttori? Se li votiamo ancora è colpa nostra.

Si dice che un popolo ha gli amministratori che si merita: croce e delizia della democrazia. Ma perché dobbiamo prenderci anche le colpe? La colpa che abbiamo è la noncuranza, l’ignavia. Se loro sono lì è perché noi ce li abbiam messi. Da qui non si scappa. Ma non finisce qui.

Strutture sportive. Non si sente disegnare alcun futuro per le strutture sportive di Lauro forse perché in tutti questi anni sono state bombardate dalla noncuranza, dall’inettitudine e soprattutto dalle speculazioni edilizie dei vari buoni amministratori.

Sacco edilizio. Speculazioni effettuate anche nel campo edilizio con licenze rilasciate a destra e a manca solo al fine di ottenere voti. E’ da 50 anni che non esiste un piano regolatore a Lauro. Ed è sempre meglio averne uno pessimo che non averne. E siamo ben consapevoli che non stiamo dicendo nulla di nuovo. Ma ogni tanto è il caso di ricordarlo.

Si dovrebbe ABBATTERE QUALCHE NUOVO MURO costruito in barba a troppe leggi.

Muri reali e muri mentali che fanno ombra alla nostra coscienza di cittadini.

Questi responsabili andrebbero sottoposti a processo dal popolo, anziché presentarsi come lindi e pinti alle prossime elezioni. I nostri bravi redenti, sono talmente trasversali che la mattina non sanno con chi hanno dormito la sera prima.

Noi abbiamo vergogna per quello che ci hanno fatto è ora di svegliarci di cominciare a sentire le ferite.

Lauro non è mia non è di PIAZZAPULITA, non è dei politici.

Lauro è nostra, è dei lauretani onesti, e dobbiamo amarla rispettarla e sentirci orgogliosi di viverla.

È poi c’è l’inefficienza della raccolta dei rifiuti, la sporcizia in ogni strada, l’asfalto colabrodo, l’assedio del centro storico da parte delle auto, la cultura percossa e massacrata dalla profonda ignoranza dei moralisti senza alcuna morale, il dissesto finanziario, eccetera, eccetera, eccetera.

E noi cittadini ci permettiamo la normalità di parlare di politica ed alleanze come se fossero degli accessori, degli orpelli… ci concentriamo sui nomi, sulle alleanze sulle famiglie sugli eroi e gli antieroi, ci concentriamo sui voti dimenticando che il paese muore.

Il paese muore affogato nelle feci, e le feci sono anche nostre.

Tutti questi pseudopolitici dovranno fare prima o poi i conti con le proprie coscienze sicuramente dopo aver fatto quelli con le urne. Usciranno come sempre vittoriosi o sconfitti ma di sicuro non vincitori. I conti con le proprie coscienze non li faranno mai.

Ci sono tre cose brutte per un popolo: essere stuprato dalle persone che fingono di interessarsi al suo bene ma in realtà non fanno che accrescere i disservizi; essere il giocattolo dell’ego frustrato di amministratori inetti, e spesso disonesti; ma la peggiore di tutte è rimeritarsi quegli stessi amministratori: redenti che vissero più vite senza mai assumersi le responsabilità degli scempi fatti in quelle precedenti

Non è vero che il potere logora chi non ce l’ha, il potere non è che la malattia degli impotenti.

Ci faremo vivi molto presto, prima di quanto possiamo immaginare, ora riflettiamo ed elaboriamo la sofferenza. Avremo la forza di guardare negli occhi il domani.

 

 

 

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