“Nonostante i crolli registrati da novembre 2010 ad oggi, e le polemiche che ne sono seguite, i turisti a Pompei e ad Ercolano sono arrivati lo stesso, anzi più numerosi”. Antonio Pepe e Maria Rosa Rosa, rispettivamente segretari della Cisl e della Uil di Pompei, commentano i dati dei primi tre mese del 2013.
Nel primo trimestre di quest’anno, infatti, i visitatori sono aumentati di oltre 31889 unità, il 17% a Pompei e del 18% ad Ercolano, in confronto allo stesso periodo dello scorso anno, con un incremento di incassi rispettivamente di 1milione e 152mila euro e di e 582mila euro.
“È evidente – affermano Pepe e Rosa – come le città antiche di Pompei e di Ercolano, proprio grazie ai dati estremamente positivi a dispetto della crisi, siano le aziende più fiorenti del territorio e che negli anni hanno ulteriormente consolidato il proprio ruolo di principali attrattori dell’offerta turistica culturale, con ottime prospettive di ulteriore crescita. Sono le uniche realtà che danno un po’ di fiducia e speranza, in un momento particolarmente difficile per l’economia nazionale, ad albergatori, ristoratori, gestori di chioschi, di bancarelle, guide turistiche, tassisti e all’intera imprenditoria locale. Un risultato conseguito soprattutto grazie all’ampliamento dell’offerta culturale derivato dall’abolizione della chiusura settimanale, che ha consentito e consente tutt’ora, l’apertura al pubblico delle aree archeologiche della ex Soprintendenza di Pompei sette giorni sette per 365 giorni all’anno”.
Una scelta strategica messa in campo in via sperimentale, già dagli anni ’90, dall’ex Soprintendente di Pompei, Baldassare Conticello e dalle Organizzazioni Sindacali di allora, con l’obiettivo di aumentare la competitività degli Scavi nei confronti delle realtà museali internazionali, per poi consolidarla nel 2001, con il City-Manager Giuseppe Gherpelli, sempre previo accordo sindacale, anticipando l’apertura al pubblico di 30 minuti: alle ore 08,30 anziché alle 9.
“Risultati che, se raggiunti da una qualsiasi azienda privata, avrebbero certamente portato ad un premio di produttività per i dipendenti al fine di motivarli ancora di più – dicono amareggiati i segretari di Cisl e Uil – mentre a Pompei non solo non hanno portato incentivi al personale, ma hanno causato soltanto un notevole aggravio di lavoro, anche in considerazione della ormai nota carenza di addetti. Il personale di vigilanza è sovraccaricato di responsabilità (quotidianamente gli vengono assegnate fino a tre zone di guardia pro-capite equivalenti ad un’area di circa 70mila mq.) con un impegno di gran lunga superiore a quello del personale in servizio in qualsiasi altro sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il tutto a parità di stipendio e compensi accessori. Di conseguenza – concludono Antonio Pepe e Maria Rosa Rosa – metteremo in campo tutte le iniziative necessarie affinché il Ministero riconosca un premio “ad hoc” per il personale delle aree archeologiche di Pompei ed Ercolano, sia in ragione dell’incremento degli introiti dovuto ai lunedì di apertura, che in quella del maggior impegno lavorativo”.
MESE |
| POMPEI |
| ERCOLANO |
| ||||
ANNO 2011 | ANNO 2012 | ANNO 2013 | ANNO 2011 | ANNO 2012 | ANNO 2013 | ||||
Gennaio | 50.474 | 50.080 | 55.879 | 5.349 | 5.883 | 5.138 | |||
Febbraio | 57.920 | 50.070 | 57.920 | 9.660 | 8.044 | 8.469 | |||
Marzo | 119.539 | 124.333 | 142.573 | 20818 | 23502 | 25006 | |||
Totale | 227.933 | 224.483 | 256.372 | 35.827 | 37.429 | 38.613 |