Tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate alla camorra, a Sorrento la raccolta firme della Cgil

IGV newsProsegue il Tour della legalità in penisola sorrentina. Domani mattina, infatti, la Cgil farà tappa a Sorrento per proseguire la campagna di raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Un gazebo informativo dunque, nello spazio antistante la Cattedrale, al fine di raccogliere le firme necessarie per sollecitare il Parlamento a discutere della proposta di legge in questione ed affidare a tutte le forze politiche l’onere di rivedere una legislazione insufficiente ed incompleta. “Da mesi – spiega Carmine Perino, responsabile Cgil dell’area stabiese, penisola sorrentina, monti lattari – siamo impegnati nella campagna ‘Io riattivo il lavoro’ perché crediamo che il modo migliore per uscire da questa crisi di sistema sia coniugare diritti, lavoro e legalità. Il nostro territorio presenta grandi potenzialità, ma purtroppo ha anche grandi fattori di criticità che spesso ne minano i punti di forza, trasformandoli in punti di debolezza. La criminalità organizzata è abilissima in questo, è una holding molto proficua nel nostro Paese che ha acquisito capacità imprenditoriali ed abilità finanziarie. Questo è insopportabile, così come è insopportabile il fatto che le attività economiche e produttive, una volta sottratte al potere criminale, vengano chiuse, lasciando senza lavoro e senza reddito i lavoratori coinvolti. Dobbiamo impegnarci affinché non passi il messaggio che con la mafia si lavora e con lo Stato no: le aziende sequestrate e confiscate alla criminalità devono diventare modelli di legalità economica capaci di garantire sicurezza sociale”. Da qui, il piano di interventi proposto dal sindacato: “Con questa iniziativa – prosegue il sindacalista – intendiamo ridare vita alle aziende sequestrate e confiscate, valorizzando lo straordinario potenziale che hanno; costituire una banca dati nazionale che ne tuteli la posizione di mercato; sostenere il percorso di reinserimento dei lavoratori; favorire la riconversione e la ristrutturazione aziendale, nonché agevolare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. Infine, intendiamo incentivare la costituzione di cooperative dei lavoratori disposti a rilevare l’azienda oggetto della confisca, favorendo per gli stessi un adeguato percorso di formazione ed aggiornamento”. La raccolta delle firme proseguirà, fino al 31 maggio prossimo venturo, con altri appuntamenti pubblici ed all’interno della sede territoriale del sindacato (viale degli Aranci, 35), dove sarà possibile trovare i moduli relativi a tutti i comuni della penisola sorrentina.

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