Sant’Anastasia: respinto l’appello dei residenti, l’isola ecologica si può fare

isola ecologicaL’Amministrazione Comunale aveva le carte in regola per cambiare l’ubicazione dell’Isola Ecologica, per costruirla in via Petrarca, nelle vicinanze della scuola e dei parchi, nonché per sostenere la non pericolosità della tipologia di rifiuti da conferire. E il Consiglio di Stato, con propria sentenza del 16 aprile 2013, ha respinto il ricorso in appello di alcuni cittadini di via Romani. “A breve riprenderanno i lavori – dice il sindaco Carmine Esposito – ma prima voglio incontrare ancora i cittadini del posto per riassicurarli sulla gestione e sicurezza di questa struttura. Personalmente non ho avuto e non ho nessun pregiudizio o contrarietà verso questi cittadini. Molti di loro sono stati strumentalizzati e disinformati!”.

Il riferimento del sindaco va a tutto quanto accaduto subito prima dell’inizio dei lavori di costruzione dell’isola ecologica; agli incontri pubblici e specifici tenuti per spiegare ai cittadini e al Comitato dei Romani le motivazioni che portarono l’Ente, nel novembre 2011, ad ubicare l’opera in prossimità di un parco e del plesso scolastico Elsa Morante; alla serie di proteste dei cittadini del posto, che vedevano nell’isola ecologica un pericolo per la loro salute, per l’ambiente e per il valore delle proprie case; al loro ricorso al TAR ed al successivo appello.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), come si ricorderà, aveva accolto l’istanza cautelare e, per l’effetto, aveva sospeso l’esecutività della sentenza impugnata dai cittadini, fissando un’udienza pubblica per il 19 marzo scorso in cui trattare la causa nel merito e verificare le ragioni dei cittadini e dell’Ente.

Nell’attesa della causa furono sospesi i lavori di costruzione dell’isola ecologica e il Consiglio Comunale approvò un apposito regolamento per l’isola ecologica di via Petrarca,  da controllare, come propose il consigliere Carmine Capuano con telecamere e mezzi informatici. Il regolamento disciplina la gestione dell’isola ecologica di tipo 3B, indica le tipologie di rifiuti conferibili, nessuno pericoloso per l’ambiente e la salute pubblica, anzi li diminuisce, come sempre sostenuto dal sindaco, per recepire le preoccupazioni della popolazione residente in prossimità dell’isola: materassi, poltrone, sedie, divani, tavoli, mobili in genere (rifiuti ingombranti); televisioni, frigoriferi, lavatrici, personal computer ed elettrodomestici in genere; carta e cartone; vetro ed alluminio; plastica; materiale ferroso e metalli vari; polistirolo. Il divieto tassativo di conferimento di altre tipologie di rifiuti non previsti e l’obbligo di contattare i gestori dell’isola prima di conferimenti di quantitativi elevati di rifiuti, sono altre garanzie per i cittadini. A tutela della scuola e degli alunni, il regolamento prevede come via di accesso all’isola, per l’utenza e per gli automezzi adibiti alla movimentazione degli scarrabili, solo via Romani, proseguendo per via Petrarca che sarà ampliata. Il percorso esclude il traffico vicino all’edificio scolastico Elsa Morante, prevedendo un controllo h24 e una gestione dell’isola da parte di un organismo composto anche da rappresentanti degli abitanti nella zona.

Sarà questa l’isola ecologica che nascerà a seguito della sentenza del Consiglio di Stato. Un atto definitivo che non ha accolto nessun motivo esposto dai residenti, che anzi avrebbero dovuto opporsi con “tempestiva impugnazione” alla delibera comunale che stabilì, nel 2011, il cambio dell’ubicazione a via Petrarca, dimostrare la pericolosità dell’isola ecologica sulla “concreta compromissione del diritto alla salute ed all’ambiente, nonché provare che la costruzione dell’isola ecologica avrebbe portato ad un deprezzamento delle case di loro proprietà.

La sentenza del Consiglio di Stato ha chiarito che l’appello dei cittadini è infondato “stante l’inammissibilità dell’originario ricorso per difetto di interesse ad agire e la sua improcedibilità per carenza sopravvenuta di interesse” e non ha trovato nel comportamento dell’Ente, come sostenuto dalla difesa degli avv. Colantuoni e Liguori, nessun elemento da contestare, perché l’isola ecologica da costruire non prevede il conferimento di rifiuti pericolosi, non danneggia l’ambiente e la salute dei residenti, non avrà un traffico tale da disturbare le lezioni della scuola ed è inserita in un contesto urbanistico “baricentrico rispetto l’ambito territoriale servito e di facile accesso in ragione della rete viaria che la circonda”.

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