Per alcune ore gli Scavi di Pompei si trasformano nel set di un film di azione hollywoodiano: elicotteri bassissimi e macchine di polizia, carabinieri e guardia di finanza, agenti della DIA che si aggirano nelle rovine tra i turisti accaldati e inconsapevoli. Sotto controllo, in base al decreto emesso dal Prefetto di Napoli Francesco Musolino, i cantieri del Grande Progetto Pompei, in particolare i lavori di restauro della “Casa degli Amorini Dorati”, della “Fontana Grande” e della “Casa della Fullonica”. Nell’ambito del piano finanziato dall’UE con 105 milioni, infatti, il focus sulla legalità è stato suggellato dal protocollo stipulato il 5 aprile 2012 tra prefettura di Napoli e SANP per garantire la trasparenza delle gare, il monitoraggio degli appalti, la tracciabilità dei flussi finanziari connessi alla realizzazione delle opere; la rapida e corretta realizzazione degli interventi e la sicurezza dei cantieri. Sulla stessa scia il ministero dell’interno guidato da Annamaria Cancellieri ha istituito un Gruppo di Lavoro specializzato per vigilare sull’esecuzione di detto protocollo e prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata. Presenti all’operazione negli scavi il Prefetto Fernando Guida, coordinatore del Gruppo di Lavoro, ed il Vice Prefetto Mariolina Goglia, responsabile dell’Area Antimafia della Prefettura di Napoli. Nel corso dell’ispezione i controlli si sono concentrati sugli operai presenti nei cantieri e gli automezzi utilizzati dalle ditte. Il passo successivo sarà la verifica della legittimità della loro presenza nell’area dei lavori. Nel corso dell’accesso il personale della Direzione Investigativa Antimafia insieme al Prefetto Guida hanno proceduto a testare i sistemi di video-sorveglianza del sito archeologico anche per valutarne un potenziamento da ricondurre sempre nell’ambito del Grande Progetto Pompei.
Claudia Malafronte