Dopo il blocco stradale sulla statale sorrentina di ieri mattina continua l’opera di volantinaggio e raccolta firme per dire “no” alla chiusura delle Terme di Stabia. E’ ormai corsa contro il tempo per arrivare alla riapertura dello stabilimento, per venerdì mattina è previsto una nuova manifestazione di protesta: i termali si porteranno alle porte di palzzo Santa Lucia a Napoli per appellarsi alla Regione Campania. Lo stabilimento difficilmente riaprirà i battenti per far partire la stagione termale 2013 ma ora dopo mesi di lavoro senza percepire lo stipendio è arrivata la beffa per i lavoratori a tempo determinato, i cosiddetti stagionali. Per loro la copertura della cassa integrazione terminerà alla fine di questo mese mentre per i termali con contratto a tempo indeterminato c’è stato il prolungamento fino al prossimo mese di ottobre. “Man mano che passano i giorni purtroppo le speranze di mantenere l’azienda ancora viva si affievoliscono”, ha detto Filippo Criscuolo rappresentante sindacale Filcams-Cgil. “Mi spiace che si dica che il sindacato ha dimenticato i lavoratori stagionali ma non è così – ha spiegato Criscuolo – Abbiamo prolungato la cassa integrazione in deroga, significa che in qualsiasi momento si può sospendere qualora si creeranno le condizioni per poter rientrare tutti, sia fissi sia stagionali. Non ci dimentichiamo di nessuno, siamo tutti nella stessa barca e abbiamo fatto tutti gli stessi sacrifici. Siamo lavoratori da ammirare, vantiamo un anno di stipendi e tre mesi di cassa integrazione non percepiti”. Poi l’appello alle istituzioni: “lottiamo tutti quanti fino alla fine nonostante ci sia un menefreghismo generale. Il Comune è venuto incontro alla Multiservizi, chiediamo che il commissario Bonadies aiuti anche Terme. Abbiamo bisogno di farci trovare con le porte aperte dal prossimo sindaco e stiamo chiedendo a tutte le forze sane di aiutarci”. “Cosa giusta è stata firmare la cig per tutelare lavoratori, ma ora c’è il problema di cento stagionali per cui non ci sono amortizzatori sociali – ha detto Salvatore Suarato (Fisascat-Cisl) – Ci appelliamo alle istituzioni perchè si tratta di stagionali “storici” non sono occasionali. E’ impensabile lasciare queste persone senza sostegno”. “La situazione degli stagionali è critica, c’è bisogno di una soluzione per queste cento famiglie – ha dichiarato Salvatore Esposito della Uil – Penso che le Terme vanno privatizzate e anche al più presto ma le cose vanno fatte con criterio”. “Il rinnovo della cig non è stata una vittoria ma una sconfitta perchè Terme è un’azienda in grado di fatturare e invece siamo costretti a ricorrere agli ammortizzatori sociali”, ha detto Luigi Natale (Uil). Q