Cresce la voglia di cambiare, basta con i soliti.

quirinale
“La guerra è finita, arrendetevi. Liberateci per sempre dalla vostra presenza”. Bisogna citare necessariamente la sintesi di Beppe Grillo per spiegare cosa è accaduto con la prima votazione per eleggere il Presidente della Repubblica. E’ vistosa la “trombatura” di Marini, il candidato proposto da Bersani, sul quale c’è stato il “si” del centro destra, primo fra tutti del partito di Berlusconi. Non è bastata la convergenza della corazzata Pdl per eleggere il successore di Napolitano. Una parte del Pd e tutti gli elettori di Sel, alleato dei democratici, hanno disobbedito agli “ordini”. Truppe della maggioranza stanno convergendo su Rodotà, il candidato del M5S, altri aspettano. Fuori dal Palazzo, militanti e iscritti Pd stanno protestando con rabbia e delusione. Si incendiano le tessere, perché è stata incendiata l’architettura della speranza fondata sull’incontenibile necessità di rinnovare la politica e i suoi dirigenti. 
Mentre scriviamo questa nota, poco prima della stampa del giornale, non sappiamo, ovviamente, il seguito di questa importante elezione. 
Quello che sta accadendo in questi minuti potrebbe essere scritto nella nuova storia d’Italia che pur di cambiare ed innovare, per una sana gestione del bene comune, è disposta ad investire su idee rivoluzionarie ed impegno condiviso. Purché si cammini, anzi si corra, verso un futuro che non lasci indietro nessuno, esclusi coloro che difendono, contro tutti, i privilegi di pochi. 
Il Paese chiede, senza esitazioni, di cambiare per diventare più giusto. Come e con chi è ancora presto per dirlo. Ma, è certo, vuole cambiare. Non ha più gli anticorpi per tollerare frittate indigeste. 
Oggi l’ammutinamento sta accadendo nel Pd, domani, c’è da crederci, avverrà, nel Pdl, per costruire un centro destra moderno e senza padroni. “Capranica è l’ultima raffica dell’inciucio”, scrive ancora il “politico” Grillo, riferendosi al luogo romano dove si sono incontrati gli sponsor di Marini, e paragonando le vicende del Pd agli ultimi tempi di Mussolini. E’ esagerato, ma rende bene l’idea. 
Auguri al nuovo Presidente della Repubblica italiana.
Antonio Irlando
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