Nello stallo che contraddistingue il primo scorcio della XVII legislatura, non tutti si accontentano di aspettare la ripresa dell’ordinario iter parlamentare. Il neo senatore Pietro Langella, alla guida del Movimento Popolare Campano, eletto nelle liste del PDL, non si è perso in indugi e, appena insediato, ha presentato due proposte di legge. Al centro la figura del minore che nell’attualità e soprattutto nella cronaca locale appare protagonista di episodi che richiedono un pronto intervento dello stato. La prima iniziativa del parlamentare vesuviano, infatti, trae spunto dal tragico fatto di cronaca che di recente ha visto la morte di un bambino di quattro anni soffocato durante il pranzo presso la mensa scolastica. A fronte di tale vicenda il senatore Langella ha approntato una soluzione efficace che mira ad evitare che l’ evento possa ripetersi. Secondo il suo disegno di legge, infatti, i docenti che si occupano dei bambini di età compresa tra i zero e i dodici anni hanno l’obbligo di conoscere la cosiddetta manovra di Heimilich. Detta pratica consente di liberare le vie respiratorie e evitare il soffocamento, ma deve essere praticata immediatamente. L’iniziativa del leader del Movimento Popolare Campano si estende a tutti i contesti in cui i minori possono essere coinvolti: dalle mense ai campi estivi, dagli oratori alle scuole. In tal modo, sostiene il senatore Langella, sarà possibile impedire delle morti evitabili e aumentare la tranquillità delle famiglie. Altra questione fondamentale, in particolare nei nostri territori, la presenza dei minori, persino neonati, su motocicli e ciclomotori. Si tratta di una pratica già contraria alla legge laddove il trasportato non arrivi alle pedane. Come ulteriore deterrente a tale disdicevole condotta, il parlamentare campano ha proposto che la situazione sia segnalata all’autorità giudiziaria minorile tramite la trasmissione della copia del verbale di contestazione.
Al giudice dei minori spetterà l’ accertamento dell ’eventuale cattivo esercizio della potestà genitoriale. Ancora peggiore l’ eventualità in cui si tratti di un minore fino a tre anni. In questo caso la reazione dello stato sarebbe un atto dovuto, riconducibile all’ esposizione del bambino a un grave pericolo per la propria integrità fisica e psichica. Questi, dunque, i primi atti del senatore Langella, la cui solerzia contraddice il luogo comune della pigrizia meridionale. Sarà ora compito del parlamento recepire le due iniziative, entrambe nella direzione di una maggiore tutela del minore, quanto mai necessaria nel nostro paese.
Claudia Malafronte