Vita sempre più dura per i trasgressori della raccolta differenziata. Sversare abusivamente rifiuti sul territorio cittadino diventerà impresa dai contorni quasi impossibili, con l’installazione di un nuovo impianto di videosorveglianza che interesserà il tratto della provinciale 366 compreso tra Pimonte e Agerola e altre zone periferiche. Il progetto rientra nel Pon Sicurezza – programma gestito dal Ministero dell’Interno, dipartimento della pubblica sicurezza e cofinanziato dall’Unione Europea -, che ha ammesso a finanziamento lo studio presentato dall’ente agerolese. Il monitoraggio avverrà tramite telecamere intelligenti autoalimentate, in grado di funzionare efficacemente sia di giorno che di notte e di leggere, anche da lunga distanza, le targhe dei veicoli che si fermano per scaricare i rifiuti. In un secondo momento, le immagini verranno dirottate sulla centrale operativa del comando di polizia municipale di Agerola che, conseguentemente, comminerà le sanzioni. “Si tratta di un provvedimento necessario – afferma il sindaco Luca Mascolo -, che si pone l’obiettivo di stanare una volta per tutte quelle sacche di inciviltà che, nonostante gli ottimi risultati raggiunti con la differenziata, hanno prodotto e continuano a produrre delle mini – discariche sul territorio comunale. Abbiamo così deciso di usare il pugno duro – continua – nei confronti di chi, non volendo rispettare le norme della raccolta differenziata, preferisce inquinare l’ambiente sversando materiali di ogni tipo sul territorio comunale”. Ma oltre alla repressione, conta anche la sensibilizzazione. E così il sindaco ha lanciato anche un appello su facebook, contando sul senso civico dei suoi concittadini. “La stragrande maggioranza degli agerolesi – ha affermato Mascolo – è consapevole della fortuna che ha di vivere in questa meravigliosa terra ed è, pertanto, sensibile ai temi dell’ambiente e della salvaguardia del territorio. Nonostante la differenziata abbia ormai raggiunto il 75% però, ci sono però ancora troppi irresponsabili che, con i loro gesti, violentano e mortificano l’ambiente in cui viviamo”.
Francesco Fusco