Il campionato è quasi finito. Molti speranzosi hanno smesso di attendere il turno successivo per il riscatto. Per un Sorrento inguardabile, irriconoscibile, ancora pochissimi ci credono ancora. La classifica parla chiaro. Dopo un timido tentativo di ripresa col cambio in panchina (Papagni sostituisce Bucaro), il Sorrento riscende, dal penultimo posto all’ultimo. L’unico, o quasi, a sperare, a convincere e convincersi che questo Sorrento possa salvarsi è il vice-presidente Mastellone (in foto) che, dopo la ennesima sconfitta contro il Perugia, si definisce combattente ed abituato a lottare fino alla fine. Dopo una velata ramanzina ai “colpevoli” di questa disfatta sorrentina (a cui e di cui parlerà solo alla fine della stagione), dichiara che occorre crederci per spuntarla contro tutti coloro che non vogliono il Sorrento Calcio a Sorrento, gli stessi promettenti che non hanno tenuto fede alle promesse fatte. Questioni, anche “tecniche”, che non vanno affrontate quando tutto è ancora da giocare, più o meno. Ora occorre, giustamente, concentrazione, silenzio. D’accordo con Mastellone lo si deve essere per forza, la storia insegna che tutto può giocarsi fino alla fina. Ma il Sorrento concreto, quello che scende in campo, deve essere più affamato. Occorre vincere nel prossimo turno contro il Catanzaro, tenere sotto occhio l’incontro tra Carrarese e Barletta e macinare punti su punti, anche nel derby contro la Nocerina. Speranze specie per chi ha visto la difficoltà della squadra dalla scorsa estate, quando il patron Gambardella mollò in preda agli eventi il Sorrento. Solo un gruppo di imprenditori sorrentini ha tenuto la società in serie LegaPro C/1 e s’è ritrovato una situazione difficile, anche finanziaria, che ha saputo gestire in maniera egregia. A pochissime giornate dalla fine, manca l’incontro con il Catanzaro, Frosinone e Nocerina; tre partite non proprio semplici, specie l’ultima colla salernitana che lotta per l’accesso alla serie B. E pensare che un anno esatto fa, era il Sorrento a lottare per i play off, mentre si aveva la certezza di poter ancora militare nella serie in ci adesso si gioca. Adesso si lotta, con speranze esigue, di riuscire, almeno, a chiudere l’annata potendosi ancora giocare, con i play out, il poter restare in questa categoria.
Anna Di Nola