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Tribunale di Gragnano: “Non è mai un bene chiudere le sedi distaccate”

tribunale_3“Sono da pochi mesi qui a Torre Annunziata, e da quello che ho potuto capire finora la Procura e il Tribunale si trovano a dover gestire, centralmente, un territorio molto vasto e altrettanto vario”. Il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico, analizza dal suo punto di vista personale e non semplicemente istituzionale la questione della chiusura delle sedi distaccate dei tribunali. “Le criticità e le particolarità di Torre Annunziata afferma il Procuratore Pennasilico non sono certamente le stesse che si incontrano a Torre del Greco, così come tutto cambia totalmente spostandosi a Castellammare di Stabia, in Penisola Sorrentina, a Gragnano. In ogni Comune c’è una realtà particolare, ogni luogo andrebbe gestito in maniera differente. E questo anche dal punto di vista giudiziario”. Quindi, la chiusura a breve degli uffici del Giudice di Pace e poi della sede distaccata del Tribunale a Gragnano non sono la scelta giusta per una realtà complicata come quella dell’hinterland napoletano, anche in tempi di “spending review”. “Di certo, in qualsiasi caso, la chiusura delle sedi distaccate non è mai un bene commenta Pennasilico e non lo sarà nemmeno per quanto riguarda Gragnano. Parliamo comunque di una realtà attiva, di un punto di riferimento per i cittadini”. Tutto è vincolato anche all’ultimazione dei lavori per la costruzione della nuova Procura di Torre Annunziata, ormai in dirittura d’arrivo: “Bisogna dire che qui a Torre Annunziata il nuovo edificio che sarà destinato ad ospitare la Procura è quasi pronto, tra uno-due mesi dovrebbe essere già operativo e permetterà allo stabile che ci ospita ora di poter accogliere, per il momento, di sicuro il tribunale di Gragnano, poi si vedrà anche con le altri sedi distaccate. Purtroppo, Gragnano è la prima a pagare solo perché conclude il Procuratore Alessandro Pennasilico è l’unica sede distaccata di tribunale della zona ospitata in un edificio privato per il quale il Ministero della Giustizia paga un affitto molto oneroso”.

Dario Sautto

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