Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del presidente dell’Unione Nazionale Armatori da Diporto, Lino Ferrara.
Sono d’accordo con il Professor Umberto Siola sul fatto che bisogna avere il coraggio di ri-progettare complessivamente nel suo insieme la città alla luce delle nuove esigenze e di non procedere con provvedimenti di volta in volta provvisori.
Per quello che può valere la mia opinione quindi boccio la provvisorietà siano esse strisce di auto solo nelle due corsie, asfalto desolato d’estate e scogliere mobili provvisoriamente allungate .
Per cui pur riconoscendo, che la valorizzazione di aree pedonali tra la villa comunale ed il mare di mergellina possono costituire un grande valore aggiunto alla città per l’incoming turistico, sono fortemente critico sugli effetti determinati da quello oggi chiamato lungomare liberato.
Liberato dalle auto ma invaso senza soluzione di continuità da venditori abusi, che lo degradano ancor più delle auto e creano l’humus nel quale prolifera la violenza e l’illegalità, motivo per il quale non é mai decollato il turismo in questa città che invece avrebbe tutte le carte in regola.
Nel 2007 l’ Unione Nazionale Armatori da Diporto in collaborazione con lo studio The European House Ambrosetti, nell’ambito di una riprogettazione dell’intero Water Front che tenesse conto anche del suo retroterra urbano si occupò anche del lungomare, ipotizzando una messa a sistema del verde della Villa Comunale e del mare andando ad interessare solo un tratto e cioè quello che va da Piazza della Repubblica a Piazza Vittoria dirottando il traffico sulla retrostante Riviera di Chiaia opportunamente allargata e dotata di parcheggi di prossimità per agevolare lo shopping di Chiaia.
Le nuove aree del lungomare sottratte al traffico destinate ad ospitare centri sportivi pubblici e spazio attrezzato con arredo urbano e punti di ristoro e di intrattenimento.
Tutta la polemica generata dalle regate, che hanno bloccato una città già con mille problemi, dimostrano che se si ritiene di puntare sulla risorsa mare per i grandi eventi come attrattoti turistici, allora si deve avere il coraggio di dire che una città capoluogo di regione come Napoli non può non dotarsi di un porto turistico nel posto di maggiore accoglienza turistica, dove non a caso si é deciso di ospitare le regate, in quanto, quel luogo, sarà di aggregazione e di interscambi, di popoli e di culture e non va localizzato secondo i criteri di una pubblica discarica magari a san Giovanni oppure sul litorale dominio come invece vogliono alcuni.
Lino Ferrara
Presidente
Unione Nazionale Armatori da Diporto