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Al Mattiello di Pompei, successo per la Compagnia “Medea” con “Per mezz’ora ‘e sfizio”

BodyPartAl Mattiello di Pompei, la Compagnia oplontina “Medea” ha presentato con successo “Per mezz’ora ‘e sfizio” di Samy Fayad per la regia di Bina Balzano, una torrese rapita dal grande amore per il teatro. La commedia, che ha per titolo originale ”Agenzia investigativa”, è , come recita il programma di sala, un lavoro in cui “humor e napoletanità la fanno da padroni. L’azione si svolge in un’Agenzia investigativa dove le indagini dei diversi casi si intersecano con le vite private degli investigatori, in cui la comicità delle battute, i doppi sensi, e le situazioni estremamente esilaranti accompagnano il pubblico con ritmo incalzante”. Fayad è un autore libanese, nato a Parigi e trasferitosi a Napoli dove ha trovato nella napoletanità il terreno fertile per i personaggi, i costumi e l’ ambiente delle sue commedie. E’ entrato in RAI e, sin dai primi anni della sua attività e, con copioni radiofonici, è sempre riuscito a divertire gli ascoltatori. La trama di “Per mezz’ora ‘e sfizio” è la storia  del direttore e proprietario di un’agenzia investigativa, Mariano (un bravissimo Enrico Castellano, già noto al pubblico, legato al palcoscenico dalla sua predilezione per il teatro), che è coadiuvato da Stossner (interpretato in maniera convincente da Angelo Pepe), un segretario buono a nulla, che gliene combina di tutti i colori  e che, sin dall’inizio, lo mette in difficoltà con un violentissimo cliente, Javarone,  (interpretato da Claudio Albano) al quale rivela il tradimento della di lui moglie, (interpretata da Raffaella Guarino), come risulta dalla dichiarazione investigativa attribuita a Mariano, il quale ne riceve in cambio botte da orbi. L’altro imbranato collaboratore è Sisto (interprete Francesco Oliva), il quale è convinto di avere sempre la soluzione giusta per ogni caso da risolvere, senza mai colpire nel segno. L’Agenzia ha la sede nella casa del titolare che vive con la sorella Caterina (interpretata con delicatezza da Pasqualina Liberto), particolarmente protettiva nei confronti del fratello, la quale vorrebbe vederlo sposato, ma l’uomo è renitente, in quanto, data la professione, ha paura dei tradimenti. Egli è vittima non solo dei grossolani errori  dei suoi collaboratori, ma anche delle stranezze dei suoi clienti, come la signora Cimino (una Annalisa Rea in gran forma che ha interpretato con abilità un personaggio difficilissimo). Inoltre Alessandro Cirillo ha vestito con convinzione i panni di Gaspare, tipo che, per amore, si trasforma perfino in sacerdote. Ed alla fine viene fuori anche un vecchio amore del protagonista, Norma, (una Bina Balzano in gran forma).  Il tutto portato in scena dall’ottima regia della stessa  Balzano che ha saputo mantenere gli equilibri di movimenti scenici e recitazione, senza sbavatura. Gli applausi, anche a scena aperta, hanno compensato le fatiche di tutta la Compagnia.

Federico Orsini    

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