Era nell’aria da giorni, stamattina è arrivata l’ufficialità. Il Consiglio dei Ministri ha sciolto per infiltrazioni camorristiche anche il Comune di Giugliano. Nel territorio giuglianese, da tempo riempito di discariche (18 legali più chissà quante tra abusive e nascoste) che hanno raccolto e continuano a raccogliere rifiuti di ogni genere e di ogni provenienza, opera il clan Mallardo, molto legato sia ai Casalesi che alla camorra di Scampia.
Il Prefetto di Napoli, Francesco Musolino ha formulato un’ipotesi di scioglimento al Viminale in base alla relazione di 500 pagine e 1600 fogli allegati presentata dai tre commissari che hanno passato ai raggi X il Comune di Giugliano. Il dossier che ha spinto allo scioglimento è stato firmato dai tre commissari scelti, ovvero Giovanni Cirillo, prefetto vicario di Salerno; il vicequestore Pasquale De Lorenzo, poliziotto che ha guidato il commissariato di Giugliano ed ora è in servizio a Castellammare di Stabia; e l’ingegner Giuseppe Rocco, esperto di appalti.
Per tutti erano abbastanza evidenti le infiltrazioni camorristiche, non solo dei Mallardo, ma anche dei Casalesi, in un paese di oltre 100mila abitanti in cui il “mattone” è stato un affare golosissimo per tanti anni e che ha attirato sicuramente le mire della camorra. Lo scioglimento arriva proprio alla vigilia delle elezioni amministrative che, dunque, slitteranno di 12 mesi.