Giovedì 2 maggio si riunirà, presso Palazzo Criscuolo, il consiglio comunale di Torre Annunziata. All’ordine del giorno figurano l’approvazione del bilancio consuntivo del 2012 e ventisette debiti fuori bilancio derivanti da sentenze del giudice di pace tra cui spiccano, quelli inerenti le cause che i cittadini hanno intentato nei confronti dello stesso comune torrese per risarcimento danni derivante da “insidia stradale”. E’ poi stata richiesta dai vari gruppi consiliari di “PD”, “Centro Comune” e “Diritti e Libertà”, una convocazione dello stesso consiglio comunale affinché si possa discutere dell’escalation criminale che “a partire dal 22 ottobre scorso ha subito una forte impennata”.
“La camorra” si legge nella nota dei partiti d’opposizione “gode di un consenso sociale costruito attraverso la gestione di attività e la distribuzione di risorse facendo leva sullo sbiadimento di confini netti tra illegalità e società civile”.
La soluzione, quindi, sta nel rilancio “della civiltà per sottrarre ogni ingiustificato alibi a chi delinque, facendo del comune una casa di vetro amministrati da chi ha fatto della probità l’asse dei suoi comportamenti, pubblici e privati”. L’accento, secondo i suddetti partiti, va posto su quattro punti, ovvero sicurezza, sviluppo, riqualificazione urbana e impegno forte nei confronti di politiche sociali e formative.
Per ora, si legge nella nota, il comune dovrà provvedere ad “accelerare i processi di trasformazione urbana affinché vi sia un impatto diretto sui livelli di sicurezza in talune aree” come per esempio la zona del Penniniello oppure, “mettere in sicurezza l’intero quadrilatero delle carceri e i vicoli della marina” dando uso pubblico all’ex scuola media Morrone. Ancora, bisognerà rimboccarsi le maniche per lavorare sull’area Provolera/Murattiana, con interventi legati al percorso porto-scavi e il recupero dell’ex teatro Metropolitan cercando sostegno sia in fondi nazionali sia in quelli provenienti da investimenti privati.
Infine, andranno approfondite politiche per lo sviluppo di tecnologie di sicurezza, rivolgendo una stretta e quantomai necessaria attenzione sul sostegno all’integrazione professionale formando, congiuntamente, operatori sociali e operatori di polizia municipale. “Accanto a ciò” si legge a conclusione della nota “occorrono istituzioni capaci di rappresentare un esempio positivo, quasi un modello, al di sopra di ogni sospetto”.
Marco Seppone