Acerra, soppressione ufficio Giudice di Pace: il consiglio richiede sospensione

209873raffaele_lettieri_5861Il Consiglio comunale di Acerra in relazione al punto n.1 all’ordine del giorno sul mantenimento del Giudice di Pace ad Acerra ha deliberato con 14 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti, la proposta di deliberazione della maggioranza consiliare di «richiedere al Governo un’immediata sospensione del provvedimento di soppressione degli Uffici del Giudice di Pace perché “azzera” indistintamente la giustizia in prossimità, ma anche per ragioni di opportunità tenuto conto che in diverse sedi giudiziali sono state sollevate questioni di legittimità costituzionale, mentre in altre ci sono state già dei rinvii alla Consulta; di richiedere al Governo in ogni caso, di non sopprimere gli Uffici del Giudice di Pace di Acerra in quanto, benché condivisibile la necessità di una razionale revisione delle circoscrizioni giudiziarie, la struttura geografica della giurisdizione deve essere anche organizzata in maniera tale che guardi soprattutto alla concreta accessibilità al servizio Giustizia, in particolare nelle aree del Paese dov’è concreta l’esigenza di garantire, a partire dalle città medie, la giustizia di prossimità; di richiedere pertanto al Governo di accorpare gli Uffici del Giudice di Pace di Acerra (accorpante) con quelli limitrofi eventualmente soppressi in considerazione della disponibilità, in capo al Comune di Acerra, dell’attuale struttura dedicata che, in quanto anche ex Pretura, idonea per consistenza a garantire un bacino di utenza anche circondariale».

 In relazione agli altri punti all’ordine del giorno, inoltre, il Consiglio comunale all’unanimità ha deliberato di «manifestare la propria volontà di impedire l’ampliamento sul territorio acerrano di siti o attività inquinanti, sollecitando la Regione Campania alla costituzione dell’Osservatorio Ambientale Regionale e garantendo al Comune di Acerra i ristori dovuti per la tassa sull’incenerimento dei rifiuti, attivando le procedure per la bonifica dei siti inquinanti e riservandosi ulteriori iniziative politiche ed amministrative all’esito dell’incontro con la Regione Campania».

 

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