Prostituzione a Ercolano. Il fenomeno che ad oggi non aveva mai interessato la cittadina vesuviana suscita notevoli polemiche tra i residenti preoccupati per la possibile degenerazione di un costume poco edificante per la già martoriata immagine locale. In alcune micro villette in via Benedetto Cozzolino a confine con San Sebastiano al Vesuvio si sarebbe infatti notato un via vai di clienti, tra cui secondo alcune indiscrezioni noti commercianti e professionisti della zona, che contatterebbero le hostess direttamente tramite inserzioni pubblicate su internet. La questione sembrerebbe non sfuggita all’attenzione delle forze di polizia: si teme infatti che dietro il mercato del sesso a pagamento si potrebbe nascondere la mano nera di potenti clan partenopei o che le case destinate ai cosiddetti “piacevoli incontri” possano poi fungere da nascondiglio per latitanti dell’hinterland vesuviano non che come deposito di armi e stupefacenti. “Massima attenzione nella prevenzione e nella repressione – ha precisato l’esponente del PdL Aniello De Rosa – di qualsivoglia attentato alla legalità e all’ordine costituito. Difenderemo la moralità e l’immagine di Ercolano nelle sedi istituzionali competenti onde ottenere sinergia e cooperazione da parte delle uniformi nazionali e della magistratura”. Lo scandalo è dietro l’uscio. Un‘improvvisa retata potrebbe infatti portare all’identificazione di insospettabili volti noti della Ercolano “che conta”: volti che in alcuni casi potrebbero essere proprio quelli da sempre impegnati sul territorio in campagne moralizzatrici e riorganizzative del complesso mosaico che nell’insieme da vita alla società civile.
Alfonso Maria Liguori