Si è appena conclusa la conferenza stampa organizzata dall’amministrazione comunale pompeiana per mettere una parola conclusiva e definitiva sulla questione “La Cartiera”. Un dubbio però ci è rimasto relativamente ad un passaggio avvenuto mentre in aula gli animi andavano via via accendendosi .
Ma ripartiamo dal principio e diciamo subito che, a nostro parere, non c’ è stata alcuna parola definitiva, anzi, ai più l’incontro nell’aula consiliare è sembrato un passo da gambero sulla vicenda. Un incontro che invece di mettere una parola definitiva non ha fatto altro che istillare ancora ulteriori dubbi sulla reale trasparenza di tutta la vicenda. Tutti scontenti e poco convinti dalle parole del sindaco, che in alcuni passaggi, dimentico del suo tradizionale aplomb, ha dato preoccupanti segni di nervosismo. Tutti scontenti, anzi a voler cercare un aggettivo più adatto, tutti inferociti dagli interventi dei rappresentanti sindacali. Troppe le provocazioni partite dagli astanti e poche le risposte veramente esaurienti da parte degli interpellati.
A proposito di interpellati, a rispondere dei tanti quesiti posti dai commercianti, dagli operai e dagli operatori turistici presenti in aula, mancavano dei pezzi importanti delle istituzioni e mancava totalmente la presenza della Fergos, proprietaria del centro commerciale. L’invito giunto dal comune per la conferenza di questa mattina, infatti, parlava di un ricco parterre politico: “… interverranno alla conferenza gli onorevoli e i senatori neoeletti in Campania 1, il governatore Stefano Caldoro, l’assessore regionale al Lavoro Severino Nappi, il consigliere regionale con delega alle Attività Produttive Fulvio Martusciello, il presidente ff della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo”. Bene, nessuno di questi era presente, cosa che già in partenza ha dato un segnale non proprio positivo. Tutti occupati? O una chiara presa di distanza dal bubbone pompeiano creatosi con la sentenza del Consiglio di Stato?
Gli interventi, quasi tutti superflui e sicuramente superati. Tantissimi gli interrogativi di un pubblico in parte istigato e politicizzato che faziosamente, in alcuni passaggi, ha provocato l’amministrazione ed un D’Alessio apparso non proprio in forma. Ottimo l’intervento dell’avv. Laudadio che, sia pure in un aulico “avvocatese”, ha ben spiegato la situazione di un problema unico nella sua fattispecie, per nulla equiparabile ad un abuso edilizio premeditato come provocatoriamente qualche voce dal pubblico proponeva per il futuro.
L’affare “La Cartiera” è figlio di ampie concertazioni, di tavoli di lavoro per affrontare un pressante problema occupazionale. Di un tavolo che vide a suo tempo sedere tutti i rappresentanti dei vari livelli dello Stato da quelli locali a quello romano insieme a sindacati, associazioni e la Coopsette. Una situazione del tutto unica che continuerà ad esserlo perchè legata, anche oggi che la riconversione è bella che avvenuta, a tematiche occupazionali che le daranno una lettura privilegiata. Di chi le responsabilità politiche di quanto all’epoca fu fatto, forse con frode, o non fu fatto, forse per interessi personali, lo stabilirà proprio il giudice Pennasilico da noi ascoltato non più di una settimana fa.
Il dubbio di cui parlavamo all’inizio di questo scrivere e che dà il titolo all’articolo è relativo ad un momento concitato della conferenza stampa quando dalla platea si è chiaramente udita una voce: “… e non vi siete vergognati neanche di spartirvi i posti di lavoro!” A tenere la parola in quel preciso istante era il delegato della Uil, Agretti dal quale chiaramente tutti i presenti hanno sentito: “… ma questo succede da tutte le parti”.
Messa così sembrerebbe una affermazione estremamente grave e degna di un ulteriore approfondimento da parte del dr. Pennasilico, ma un dubbio, per onestà intellettuale, e con la stessa onestà, per il gusto della provocazione, dobbiamo porcelo. Dato l’accavallarsi di voci ed interventi sovrapposti si è trattato di un casuale incrociarsi di domanda e risposta non correlate l’una all’altra e di una pubblica confessione?
Del resto la repentina chiusura della conferenza da parte del primo cittadino, nonostante la nostra mano alzata per intervenire, non ci ha dato la possibilità di dirimere la pesante coltre del dubbio stesso. E allora non ci resta che attaccarci alla tastiera e chiedere direttamente al buon sindaco Claudio D’Alessio una risposta in merito: Ma i posti di lavoro sono stati spartiti o no?