“Il pentito Vassallo – accusa D’Anna – ha ammesso di aver aiutato, in campagna elettorale, non solo l’on. Cosentino, ma anche il senatore Pasquale Giuliano e l’onorevole Paolo Santulli, entrambi del Pdl. Tutto questo, secondo lui, sarebbe avvenuto nel 1992. Ebbene, c’è qualcosa che non torna. Giuliano, infatti, si è candidato la prima volta al Senato nel 1996 e Santulli addirittura nel 2002, vale a dire dieci anni dopo i fatti elencati dal pentito”.
“Ma c’è di più – rincara la dose l’esponente del Pdl – Vassallo ha parlato addirittura di cene elettorali organizzate nel ristorante del fratello, cui avrebbero preso parte i ‘forzisti’ Giuliano, Santulli e… Mario Gatto. Ebbene: che c’entra Gatto? Lui era in quota Ds e per quel partito fu poi eletto alla Camera. Era dunque un avversario politico dei vari Giuliano e Santulli, schierato, cioè, in liste concorrenti. Come avrebbe fatto ad incontrarsi, assieme a loro, addirittura a una cena elettorale di Forza Italia?”.
Per il senatore D’Anna: “le dichiarazioni del collaboratore di giustizia sono praticamente pubbliche e di fatto accessibili a tutti. In particolar modo ai membri del collegio giudicante. Peccato, però, che chi di dovere, finora, non si sia ancora preso la briga di verificarle”.
“Come si fa – conclude il parlamentare del Popolo della Libertà – a considerare ‘attendibile’ un personaggio del genere? Insomma, certe dichiarazioni si sconfessano da sole. Se Vassallo è il pentito-principe del processo Cosentino allora stiamo veramente freschi”.