Peccato che il campionato si sia concluso, perché se l’Ercolano avesse continuato così, ci sarebbe stato il “rischio” di lottare almeno per i play-off. Pensiero strano per una squadra che a campionato ultimato si piazza appena sopra la zona play-out. Il punto è che nelle ultime cinque gare nessuno, proprio nessuno, è riuscito a totalizzare ben tredici punti su quindici. Eccetto i granata, si capisce. Punteggio avvalorato dall’aver disputato il rash finale contro due avversarie dirette e due compagini che disputeranno, da favorite, i play-off. A coronamento di questa splendida escalation sportiva i ragazzi di Franchini-Mariniello hanno voluto regalarsi e regalare ai propri tifosi, encomiabilmente presenti anche in una gara esterna che non valeva davvero nulla, un’ultima soddisfazione. Assente per squalifica il centravanti Romano (capocannoniere stagionale della squadra con sei segnature), ne fa le veci Domenico Maggio e le fa benissimo, perché è proprio lui ad inizio ripresa a trafiggere il portiere locale con un bellissimo destro ad incrociare sul secondo palo. La gara, in pratica, si apre e si chiude qui. Complici, infatti, il caldo, le basse motivazioni di entrambe le squadre e lo spazio concesso dai rispettivi allenatori a coloro che hanno giocato meno durante l’anno, se non a ragazzi delle juniores, l’incontro non concede particolari sprazzi di classe o conclusioni da annotare. Molto più importanti, invece, le dichiarazioni rilasciate al termine della gara dal patron ercolanese Ignazio Simeoli:« Le nostre intenzioni sono quelle di fare un campionato da vertice l’anno prossimo e di dare alla città e alla tifoseria la squadra che merita. Ma il perseguimento di tali intenzioni dipende anche dal buon esito di alcune trattative che sono in corso con il Comune. Ritengo – continua l’imprenditore made in Ercolano – che la prima squadra cittadina non possa disporre del campo d’allenamento soltanto per due ore al giorno, per poi lasciare spazio alle varie scuole calcio. Questo è il nodo fondamentale sul quale verteranno i nostri futuri incontri».
Michele Di Matteo