Cava de’ Tirreni:Antonello Cossia, al Marte, con lo spettacolo dedicato agli immigrati

Antonello-CossiaIl MARTE Mediateca di Cava de’ Tirreni (Sa) ospita venerdì 3 maggio alle ore 21.00, Antonello Cossia, attore e drammaturgo. Arriva così al quarto incontro, la rassegna di cantautorato “Le Cose che amiamo davvero 2.0”, nata da un concept di Alfonso Amendola (docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali, Università degli Studi di Salerno), a cura di Antonino Masilotti e Francesco Fecondo. Lo spettacolo è tratto dal testo di Erri De Luca: SOLO ANDATA, viaggio di sola andata in parole, musica, immagini. Le musiche sono affidate a Francesco Sansalone, immagini di Mario Laporta. Introduce Alfonso Amendola.

Uno spettacolo tra musica e teatro, occasione di riflessione sul tema dell’immigrazione in Italia. “Ho pensato di morire però ho cercato di nuotare più che potevo, anche se la terra non si vedeva e da tutte le parti c’era solo mare“.  “Ero insieme ad alcuni connazionali e ci hanno tenuti prigionieri per alcuni giorni, minacciando di tagliarci il lobo dell’orecchio e le dita se non avessimo consegnato loro i nostri soldi“. Parole desunte dagli articoli pubblicati sui quotidiani nazionali e pronunciate da coloro che il mare lo affrontano per disperazione, necessità, fame e speranza di una vita migliore. Lo spettacolo ideato da Antonello Cossia e redatto sul testo di Erri De Luca “SOLO ANDATA” si snoda in 60 minuti di monologo dell’attore e autore  napoletano accompagnato dalla chitarra e dalla voce di Francesco Sansalone, noto musicista napoletano che vanta collaborazioni con Marco Paolini. Antonello Cossia si muove e recita sul palco inserito in una scenografia composta soltanto dalla proiezione di oltre 300 immagini fornite dall’Agenzia Fotogiornalistica Controluce e prodotte da Carlo Hermann, Roberto Salomone e Mario Laporta che ne ha curato anche l’organizzazione e la sequenza. Le immagini riportano alla memoria gli ultimi 20 anni della cosiddetta “crisi immigrazione” partendo dalla VLORA per continuare agli sbarchi sulla costa sud pugliese  arrivando  agli ultimi sbarchi a Lampedusa. Sbarchi sulle coste italiane da parte degli ultimi del mondo, che nel corso degli anni hanno cambiato nazionalità. Durante lo spettacolo, Antonello Cossia ricorda anche Pier Paolo Pasolini, precursore e profeta già negli anni ’60 di quella che sarebbe diventata una realtà oramai quotidiana.

Antonello Cossia. Comincia a studiare, nel 1984, Danza Moderna frequentando numerosi stages in Italia ed a Parigi. Frequenta i laboratori di Reina Mirecka, Leo De Berardinis, Renato Carpentieri, Marco Baliani, Yoshi Oida, Mamadou Dioume, Germania Giannini, Carlo Merlo. Partecipa per sei anni al progetto Teatro Laboratorio di Antonio Neiwiller. Come attore collabora con i registi: Antonio Neiwiller, Claudio Collovà, Alfonso Santagata, Mario Martone, Marco Baliani, Renato Carpentieri, Daniele Segre, Ninni Bruschetta, Cristina Pezzoli, Toni Servillo. Realizza con Raffaele Di Florio e Riccardo Veno gli spettacoli: Il Passaggio delle ore, Fratelli, Qui davanti ad una notte sul mare, Segni, La discesa, Lo sguardo escluso, Penultimi e tanti altri. Come musicista realizza gli spettacoli: La storia di Uosso, La sala Azzurra, per il progetto Museum 2007/2008. Scrive ed interpreta il monologo “A fronte Alta – un sogno del millenovecento cinquantasei” edizioni Guida 2007. Nel 2010 dirige ed interpreta Figlio del Tricolore.

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