Il consigliere uscente Antonio Carrillo, candidato al consiglio comunale con la lista Uniti per Stabia a sostegno del candidato a sindaco Antonio Pentangelo, interviene sullo slittamento del nuovo piano di raccolta differenziata porta a porta ìn tutto il territorio stabiese. Di seguito le sue dichiarazioni.
Lo start up della differenziata porta a porta è stato rimandato perché:
1) Quando è stato sottoposto in giunta il piano operativo della multiservizi è risultato un vero e proprio scopiazzamento di informazioni assunte da internet. Infatti, era privo di ogni e qualsiasi riferimento del territorio inteso come lunghezza e larghezza delle strade, al fine di poter studiare la viabilità per consentire il passaggio degli automezzi e successivamente stabilirne il numero degli operatori (su automezzo grande 1 autista e 2 operatori, su mezzo piccolo 2 operatori patente B, su mezzo media portata 1 autista 2 operatori).
2) Mancavano nel piano riferimenti inerenti ai nuclei familiari residenti per ogni strada della città, al fine di stabilire i carichi di lavoro. Infatti i carichi di lavoro vengono assegnati in base ai nuclei familiari. Di solito una squadra, composta da 2 operatori, su mezzo piccolo può servire fino a 1000 nuclei Familiari escluso le attività commerciali.
3) Risultava privo di ogni riferimento operativo per quanto attiene le utenze commerciali, pertanto non veniva ricompreso nessun elemento tecnico (uomini e mezzi) relativo all’espletamento di tale attività.
4) Scarseggiava in ordine al riferimento delle attività di supporto degli uffici alle unità operative (numero degli impiegati e sul modo in cui sarebbero stati impegnati)
5) Carenza di ogni riferimento sulle strutture da utilizzare intese quali locali a supporto, vedasi spogliatoi, uffici operativi, piazzale, autorimessa.
6) Consumi presunti quali gasolio, fornitura energia elettrica, telefonie varie etc.
7) Assoluta assenza di ogni riferimento alla disponibilità dell’isola ecologica a supporto della raccolta.
8) Mancava assoluta di ogni riferimento concernente la valutazione dei rischi.
In difetto di questi fondamentali elementi apparve chiaro, nella riunione di giunta, che la tabella allegata dei costi era stata elaborata a “testa di cavolo”. Infatti, nei conteggi, risultava superiore a quanto nelle effettive disponibilità di circa 2,3 mil di euro.
Analizzando la stessa tabella dei costi si registrava uno strano arrotondamento delle cifre economiche , e tanto lasciava presumere che in nessuna voce relativa ai costi fosse stato effettuato un mero conteggio scientifico, ma cifre buttate li “sempre a testa di cavolo”, così come si gestisce un negozio di frutta e verdura.