La procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi in merito alla vicenda della presunta compravendita dei senatori. Oltre che per il leader del Pdl i pm hanno sollecitato analogo provvedimento per l’ex senatore Sergio De Gregorio e per l’ex direttore dell’Avanti Walter Lavitola. Il reato contestato ai tre imputati e’ di concorso in corruzione. Secondo l’accusa, Berlusconi, tramite Lavitola e altri componenti della sua maggioranza parlamentare, avrebbe avuto l’intenzione di ‘comprare’ alcuni senatori del centrosinistra per farli transitare nel centrodestra e tra questi Sergio De Gregorio. Obiettivo: la caduta del Governo Prodi che tra il 2006 e il 2008 aveva una maggioranza risicata soprattutto a Palazzo Madama. L’indagine era stata gia’ stata chiusa il 21 marzo scorso quando il procuratore aggiunto Francesco Greco e i pm Vincenzo Piscitelli e Hery John Woodcock avevano chiesto per Berlusconi il giudizio immediato per aver fatto avere a De Gregorio tre milioni di euro: due in nero e uno all’associazione ‘Italiani nel mondo’. Ma la richiesta venne respinta dal Gip Marina Cimma che nell’ordinanza preciso: “necessaria e non superflua sara’ la trattazione del caso nel corso di una udienza preliminare”. L’indagine si basa essenzialmente sulle ammissioni fatte dallo stesso De Gregorio, sulle affermazioni di una lettera scritta da Lavitola e rinvenuta in un computer, e su una serie di accertamenti bancari. Nel corso delle indagini i pm hanno ascoltato, in qualita’ di persone informate sui fatti, diversi esponenti politici, tra cui i senatori che avrebbero ricevuto promesse di denaro proprio dall’enturage di Berlusconi, e lo stesso ex capo del Governo, Romano Prodi.