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Pompei, spreco di denaro pubblico. L’opposizione scrive alla Corte dei Conti e al Prefetto di Napoli

comune-pompei-300x199Un nuovo argomento accende il dibattito politico a Pompei. Questa volta nell’occhio del ciclone sono finiti la costruzione di un centro direzionale in via mons. Luigi di Liegro e l’edificio della Pretura. Due temi, in odore di spreco di denaro pubblico, che la minoranza ha attenzionato alla Corte dei Conti e al Prefetto di Napoli Francesco Antonio Musolino. Il documento è stato sottoscritto e inoltrato, in data 3 aprile 2013, dai consiglieri d’opposizione Alberto Robetti, Giuseppe Del Regno, Alfredo Benincasa e Alfredo Allaria.

Una vicenda complessa per la quale è utile procedere con ordine partendo dalla questione del centro direzionale. Con delibera n°8 del 08-03-2012 il consiglio comunale approvava il progetto preliminare di variante allo strumento urbanistico per la realizzazione della detta opera. Tale edificio dovrebbe decentare per poi accorpare gli uffici dell’ente comunale, la Direzione Didattica del II Circolo di Pompei, il centro sociale “Gaudium” ecc. Ciò dovrebbe servire ad azzerare i costi per i canoni di locazione che il Comune di Pompei paga per diversi immobili. La realizzazione del centro direzionale è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche ed è stata scelta anche la procedura per i lavori. Si tratterà di un “leasing in costruendo” (forma di associazione temporanea di imprese, ad esempio una banca e una ditta edile, dove la prima finanzia l’opera e la seconda la realizza con i soldi della banca. Ad opera ultimata l’ente comunale comincia a pagare le rate che sono il frutto dell’accordo tra impresa e banca). In data 11-04-2013 con delibera di consiglio comunale n° 18 veniva approvata definitivamente la variante allo strumento urbanistico, dando il via libera alla realizzazione del centro direzionale.

Ed è esattamente da qui in poi che iniziano le rimostranze dei consiglieri di minoranza. L’amministrazione comunale ha sponsorizzato il progetto del centro direzionale esasperata dai tanti canoni di locazione da pagare per le sedi dislocate degli uffici. Non si capisce però come mai, nel 2012, la stessa abbia sottoscritto un contratto di comodato d’uso gratuito per l’intero secondo piano di Palazzo De Fusco, a favore di associazioni, università ecc. Se c’era da risparmiare, perchè cedere a qualcuno una disponibilità di uffici per poi andare a pagare canoni di locazione? Questa la prima anomalia che i consiglieri d’opposizione hanno indicato come spreco di denaro pubblico. Inoltre, la spesa complessiva per la realizzazione del centro direzionale, prevede un importo per il Comune di Pompei pari a € 4.809.821,25. Questa cifra verrà dilazionata in rate annue dall’importo di circa € 250.000,00 per 23 anni. E pare che al piano terra dell’edificio siano state previste attività di natura commerciale ed ancora non è molto chiaro da chi verranno gestite. Quello che si chiedono i consilgieri Robbetti, Del Regno, Benincasa e Allaria è sostanzialmente questo: “Perché costruire un nuovo edificio (centro direzionale) e spendere altri soldi dei contribuenti quando si potrebbe ristrutturare la Pretura, a breve liberata?”

L’edifico, infatti, è rientrato nella disponibilità del Comune di Pompei che ne detiene la proprietà. Potrebbe perciò essere ristrutturato con un importo complessivo al massimo di € 1.000.000,00. Cifra che potrebbe essere pagata con solo 4 rate di pari importo del leasing in costruendo del centro direzionale. Ma invece, con delibera di giunta comunale n°65 del 04-04-2013 è stato proposto ed approvato di autorizzare l’eventuale trasferimento degli uffici dell’ASL NA3 Sud, presso i locali di proprietà comunale siti in via Lepanto, nell’immobile adibito a Pretura. Ma perchè dunque approvare una simile decisione? Non si poteva ristrutturare la Pretura, trasferire lì gli uffici e far risparmiare un bel pò di soldi ai cittadini evitando di approvare la costruzione del centro direzionale? Non poteva essere riqualificato ciò che già era in essere?

Decisioni che appaiono come uno spreco di denaro pubblico. Ed è per questo che sull’intera questione sono stati chiamati in causa la Corte dei Conti e il Prefetto di Napoli, oltre che il Sindaco e il Dirigente del VI settore del Comune Andrea Nunziata. Una vicenda complessa, di cui seguiremo i prossimi sviluppi.

Marianna Di Paolo


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