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Pompei, scuola “Amedeo Maiuri”: brutta disavventura per una professoressa

scuola-media-Amedeo-Maiuri1-300x199Recarsi a scuola per compiere il proprio dovere ed essere scippati. Questo è quanto è accaduto ad una professoressa ieri mattina, alle ore 11.10 circa, dinanzi al cencello d’ingresso della scuola media “A. Maiuri” di via S.Abbondio. La donna, come sempre, si era recata sul posto di lavoro, ignara di ciò che da lì a breve sarebbe accaduto. Poi il misfatto. L’aggressione con annesso scippo di borsa e i danni fisici riportati. Uno scooter, con molta probabilità a motore spento, raggiunge la donna di spalle. Viene puntata la borsa. La vittima, non ha opposto resistenza ma nella colluttazione cade a terra, battendo il gomito. Due ragazze addette al volantinaggio lungo quella strada hanno soccorso la professoressa. Subito sono stati allertati i Carabinieri della stazione locale di Pompei, il cui pronto intervento ha permesso di recuperare l’intera refurtiva rinvenuta e consegnata nel pomeriggio di ieri alla famiglia della vittima. Nulla si sa ancora sull’identità dello scippatore. La donna infatti, aggredita di spalle, non ha potuto vedere chi l’ha assalita. E in quel frangente, nessun testimone si trovava lì. Inoltre all’ingresso delle scuola non ci sono telecamere di sorveglianza che abbiano potuto registrare la scena. La professoressa è stata subito trasportata prima all’ospedale “S. Leonardo” di Castellammare di Stabia, ma poi si è deciso per un trasferimento all’ “Umberto I” di Nocera Inferiore. La prognosi è delicata: frattura dell’omero e del gomito con presenza di microframmentazioni che rendono necessaria un’operazione chirurgica. Bisogna dunque operare per ricomporre due fratture che appaiono scomposte. Una brutta storia davvero che chiama in causa, ancora una volta, il tema della sicurezza davanti alle scuole. In una situazione simile, la presenza di telecamere avrebbe potuto riferire qualcosa in più in merito alla dinamica dei fatti. Solidarietà alla professoressa, con gli auguri di una pronta guarigione.

Marianna Di Paolo

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