“Bisogna lavorare per evitare gli sprechi di qualsiasi tipo e migliorare i livelli essenziali di organizzazione della nostra sanità”. A dirlo è l’onorevole Raffaele Calabrò in apertura del 4° Convegno Nazionale dedicato all’Appropriatezza delle cure organizzato dall’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere (ANMDO) e l’Associazione dei Dirigenti di Distretto (CARD – ADDIS) della Regione Campania. “Pensate che il 30% delle spese sanitarie è legata all’inappropriatezza delle cure e questo capita anche perché spesso vengono fatte cose in inutili – continua Calabrò – per evitare problemi. Per tale motivo credo si possa lavorare su una Legge che regoli l’aspetto professionale del medico”. Al convegno organizzato da Giuseppe Matarazzo, direttore sanitario del Loreto Mare, e Gennaro Volpe presidente dell’Addis hanno partecipato anche il Procuratore generale della Corte dei Conti Tommaso Cottone, il Sub-commissario alla Sanità della Regione Campania Mario Morlacco e il Procuratore aggiunto del Tribunale di Napoli, Nunzio Fragliasso. “I piani di rientro regionali possiamo dire – dichiara Mario Morlacco – sono stati positivi in termini di bilancio. Proprio ieri è arrivata una mail che ci ha dato in dato importante. La Regione Campania ha un avanzo di 70 milioni di euro. Resta difficile invece la questione del turn over dove in 7 anni si sono perse 7000 unità su 50mila. Questo porta diverse problematiche anche sulla medicina difensiva. Raddoppio dei turni maggiore stanchezza. I dati importanti sono altri. Perché – conclude Morlacco – on una ricerca fatta si evince che ben il 53% dei medici prescrive farmaci per evitare le beghe della medicna difensiva che equivale al 13% delle prescrizioni annue. Il 73% prescive visite specialistiche che sono il 21% di quelle totali. Il 71% dei medici prescrive esami di laboratorio anche il 21% delle prescrizioni totali. Il 75,6 prescrive esami strumentali (22,6% del totale) e 49,9 % prescrive ricoveri che sono il 44% dei ricoveri totali. Dati allarmanti che devono lasciar pensare”. “Bisogna sottolineare – dichiarano gli organizzatori Matarazzo e Volpe – che pur all’interno di un recupero di efficienza e di appropriatezza, la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza, come voluto dal legislatore, impone l’assegnazione di un finanziamento “congruo”, al di sotto del quale non è possibile garantire un servizio sanitario di adeguata qualità, spesso fonte di pregiudizi e di contenziosi anche legali, fortemente a rischio di scadimento della qualità stessa potendo sia per gli organizzatori del sistema che per i clinici “cadere” nelle insidie della magistratura civile, penale e contabile per la relativa carenza delle risorse. Inoltre è – concludono – sotto gli occhi di tutti che le cure primarie distrettuali e quelle ospedaliere, sembrano arcipelaghi con “isole”, tra l’altro, poco connesse tra di loro. Ogni isola rappresenta la propria pratica professionale con i propri standards, mentre i valori e le relative conoscenze degli Operatori se ben governate e promosse, rappresentano il fattore cruciale della sostenibilità del sistema sanitario nazionale di fronte alla spending review, oltre che l’elemento predittivo più rilevante”.