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Melisse: “Arenile e boschi di Quisisana, tesori dimenticati di Castellammare”

melisseCastellammare ha grandi ricchezze dimenticate che meriterebbero di certo più cura e attenzione”, l’architetto Eduardo Melisse, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Castellammare di Stabia punta il dito sui tesori nascosti della città stabiese, vere e proprie miniere d’oro abbandonate a se stesse e al degrado.

Fino a pochi anni fa a Quisisana c’era il vivaio del Comune, che grazie al lavoro di alcuni giardinieri rinforniva tutte le aiuole di Castellammare. Poi purtroppo, per scelte politche poco felici, questa preziosa risorsa è andata perduta. Oggi Quisisana è completamente abbandonata, e peggio ancora, è utilizzata come discarica a cielo aperto da alcuni individui nella zona collinare.

Si potrebbero recuperare i boschi e i sentieri di montagna, – propone Melisse – ridando lustro alle “fontane del R”e e quelle presenti sulla “passeggiata del Re”, che partono da Via Sanità e arrivano nel cuore del centro storico di Castellammare, un’altra bellissima zona che meriterebbe decisamente più attenzione da parte di Palazzo Farnese. C’è un polmone verde che potrebbe portare turisti e ricchezza, ma che necessita di cure, lavoro e sorveglianza, per evitare ancora sversamenti abusivi di rifiuti da parte di chi non ha a cuore Castellammare e le sue bellezze. ”

Ma il discorso dell’architetto Melisse tocca anche un altro punto fondamentale: “Dell’arenile ne parlano tutti, ho sentito tante proposte, ma tutti dimenticano o fanno finta di dimenticare una cosa fondamentale: se non si depura il Sarno ogni sforzo è inutile. Il Sarno purtroppo, come ormai tutti sanno, è inquinato da scarichi industriali abusivi non depurati e rifiuti di ogni tipo, la terribile conseguenza è che le città bagnate dal fiume sono quelle che presentano i più alti tassi di mortalità per tumore. Così com’è ora, il Sarno porta nel mare di Castellammare veleni tossici ad altissimo rischio. Inoltre, ad aggravare ancor di più la situazione, – aggiunge il candidato sindaco – vi è l’annoso problema degli straripamenti alle prime piogge autunnali. E ormai basta poca acqua per inondare Via Ripuaria, arrecando gravi disagi a tutti gli utenti della strada e agli abitanti della zona. Senza dimenticare che ogni esondazione porta in strada rifiuti e liquami velenosi che si depositano sull’asfalto. Il rischio è talmente elevato e purtroppo frequente che il Comune di Castellammare ha già in loco transenne lungo la strada, per poter così chiudere le strade nel più breve tempo possibile. Il fiume andrebbe dragato, perché ormai il letto è colmo di rifiuti, pulendolo si potrebbe avere un bacino più grande che potrebbe contenere l’acqua piovana evitando gli straripamenti.

In ogni caso, – conclude amaramente l’architetto Melisse – senza depurazione, è molto difficile votare la costa di Castellammare al turismo. Purtroppo quest’acqua non è altro che veleno. Se a monte non si depura il Sarno, non c’è futuro per il turismo a Castellammare, che si baserebbe su locali e intrattenimento di vario tipo lungo la spiaggia, che oggi è desolatamente off limits per i bagnanti. Assurdo in una città di mare.

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