Eroe del sud. Così viene ricordato Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, assassinato la sera del 5 settembre 2010 mentre rincasava alla guida della sua auto. A mantenerne viva la memoria, un incontro organizzato dal Forum delle Associazioni, coordinato da Ferdinando Uliano, e dalla Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore. L’evento, realizzato nell’ambito degli appuntamenti dell’Anno della Fede, si terrà sabato 18 maggio alle 18.00 presso il teatro parrocchiale del SS. Salvatore e sarà preceduto da una messa celebrata nel Santuario di Pompei nella cappella del Beato Bartolo Longo alle 16,30. Interverranno nel dibattito, moderato dalla giornalista del Gazzettino Vesuviano Claudia Malafronte, Dario Vassallo, presidente della suddetta Fondazione, Carmine Cocozza amico personale di Vassallo e il Responsabile dell’Associazione Libera, don Tonino Palmese. Centrale il racconto della figura di Vassallo, a partire dal suo impegno politico che lo vide sindaco di Pollica per tre mandati (dal 1995 al 2010) e consigliere provinciale. Fondamentale, e secondo alcuni anche fatale, il suo operato a favore dell’ambiente come presidente della Comunità del parco nazionale del Cilento e della Comunità Montana Alento Monte Stella. A tutelare il patrimonio culturale del proprio territorio Vassallo ha fondato il “Centro studi per la Dieta Mediterranea” e il “Museo vivo del mare”, legato al suo passato da pescatore. Oltre a essere un ambientalista convinto e un sindaco amato dai suoi concittadini, viene ricordato anche per le sue ordinanze singolari come quella che prevede una multa fino a mille euro per chi viene sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Amore per il mare e buona politica, questi gli ingredienti con cui il sindaco pescatore ha portato le acque di Pollica ad essere premiate, negli anni, con le cinque vele della Bandiera Blu di Legambiente e Touring club. Ogni 21 marzo il suo nome viene letto insieme alle vittime della criminalità organizzata nella Giornata della Memoria e dell’impegno di Libera. Dopo anni di indagini i suoi assassini sono ancora ignoti. Si spera che in molti interverranno per mantenere viva la memoria di questo eroe del sud e tenere ancora accesa la fiaccola della speranza che col suo esempio di vita ha consegnato a tutti noi.
Claudia Malafronte