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Melisse: “Terme, porto turistico e ripensamento della Fincantieri possono ridare lavoro e futuro a Castellammare”

melisseLa questione Terme è uno dei punti principali dell’agenda del candidato sindaco Eduardo Melisse: “Le Terme, come tante altre strutture gestite da enti pubblici, non si sono aggiornate di pari passo con quello che era l’evoluzione della domanda e dei servizi che i cittadini hanno richiesto negli anni. Inoltre, sono state per lungo tempo un serbatoio clientelare per gli amministratori di turno. Il risultato è che oggi le Terme hanno 215 lavoratori, purtroppo decisamente troppo per gli attuali carichi di lavoro.”

 Ma è pronta anche la ricetta, l’architetto Eduardo Melisse propone: “Serve quindi l’appoggio di un qualche socio privato che abbia a cuore davvero l’attività termale. Bisogna riportare i livelli di occupazione ad una giusta dimensione, di concerto con i sindacati, prepensionando alcuni lavoratori e garantendo così il giusto lavoro e la stabilità agli altri. Le Terme, in ogni caso, devono evolversi, migliorando i servizi che già oggi offrono, ma anche creando tutta una serie di servizi che oggi attraggono clienti in tutto il mondo. Mi riferisco alle spa, ma anche penso ad un centro di chirurgia estetica, una piscina termale e una per lo sport. Bisogna avere quindi un piano industriale, che si basi su un concetto fondamentale: le entrate devono essere superiori alle uscite. Una cosa scontata, ovvia e banale ma che fino ad ora non è mai avvenuta. E si può dare da subito il buon esempio, abbassando drasticamente i costi per i consigli di amministrazione.

Il discorso Terme va però inquadrato in un discorso più generale: “Le terme non possono e non devono essere pensate come elemento fine a se stesso, – afferma Melisse – ma devono essere inglobate in un più ampio discorso turistico. Castellammare deve far si che le Terme entrino in un circuito turistico integrato, assieme all’arrivo di navi da crociera, all’apertura di lidi balneari, al valorizzazione degli scavi archeologici di Varano, al pieno e corretto funzionamento delle Terme Antiche e Nuove. Deve essere un circuito turistico completo, non si può ancora parlare di un singolo ente. Terme, navi da crociera, scavi, gli alberghi di Pozzano, la colonia dei Ferrovieri, la Maricorderia, ma anche la rivalutazione dell’arenile e il porto commerciale ripensato devono lavorare sinergicamente per raggiungere un unico obbiettivo.

Per fare questo però bisogna intervenire sulla città e sulle sue strutture – continua Melisse – Bisogna affrontare realisticamente la questione Fincantieri, cosa non da poco. L’ubicazione attuale stenta ad avere un carico di lavoro adatto ed economicamente favorevole. Io credo che dove è ora ubicata la Fincantieri bisognerebbe fare il porto turistico e spostare la Fincantieri, ricostruendola più piccola ma più avanzata tecnologicamente, dove ora c’è il porto turistico. Non bisogna nascondersi dietro un dito, la grossa industria italiana ormai non riesce più ad essere competitiva con i mercati orientali e del nord Europa, dove i costi di produzione sono decisamente inferiori rispetto a noi. E’ un discorso di carattere nazionale, non locale. Con queste regole, non potremo mai essere competitivi come loro sulla grossa cantieristica, e quindi dobbiamo regolarci di conseguenza per non perdere tutto. Lo stesso bacino di carenaggio è alla fine dei conti un miraggio, servono 400 milioni di euro all’incirca. Dove li troviamo con Comune, Provincia e Regione che non possono neanche pagare i propri dipendenti? Ma sopratutto, un investimento di tale portata, quando verrebbe ammortizzato? Bisogna essere realisti, Fincantieri è Castellammare, – tiene a precisare con forza Melisse – ha una storia prestigiosa e va tutelata. Ma va tutelata nella misura congrua rispetto alla situazione attuale, rispetto a ciò che è oggi Fincatieri e rispetto anche e sopratutto quello che è oggi il mercato e cosa può offrire in ottica futura.

Senza dimenticare che spostare la Fincantieri dove ora c’è il porto turistico, e portare quest’ultimo nel cuore della città, permetterebbe di creare un polo turistico dall’Acqua della Madonna fino a Pozzano, coinvolgendo anche il centro antico e stando ad un tiro di schioppo dal centro cittadino. Bar, ristoranti, locali per la movida, alberghi, affitta camere, lidi e negozi. Si possono creare posti di lavoro ma sopratutto si creano possibilità di lavoro, dando un futuro alle tante persone per bene di Castellammare. Se gli diamo lavoro, gli diamo un’alternativa concreta e reale alla Camorra. E ne guadagnamo tutti.” conclude Melisse.

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