“Una piaga sociale da superare con il coinvolgimento di tutti gli enti e le forze sociali interessate”. Così monsignor Francesco Alfano, vescovo dell’arcidiocesi Castellammare – Sorrento, ha definito il problema degli abbattimenti delle case di necessità. Il vicario è intervenuto ad un convegno sul tema abusivismo edilizio, organizzato da alcuni comitati antiruspe dell’area stabiese – sorrentina, e svoltosi presso la sede dei Padri Dehoniani di via Case Russo, a Sant’Antonio Abate. “Quello degli abbattimenti delle prime case è un problema serio – sono le poche parole pronunciate da monsignor Alfano davanti a una folta platea -, e bisogna attivarsi per trovare una giusta soluzione”. Nel corso della giornata i comitati hanno consegnato al vescovo un cd con le immagini relative alle ultime demolizioni eseguite in provincia di Napoli, oltre a una lettera – appello, con la richiesta di aiuto “per evitare che migliaia di famiglie finiscano per strada”. “Abbiamo chiesto ai vertici locali della Chiesa d’interferire con la politica – affermano Michelangelo Scannapieco e Gabriele Cesarano, attivisti antiruspe del comprensorio e tra gli organizzatori dell’evento -, allo scopo di bloccare le demolizioni delle case di necessità in Campania. La scomparsa del decreto blocca ruspe dall’agenda di governo ha fatto salire di nuovo la tensione, soprattutto in provincia di Napoli. E così, prima che la Procura rimetta mano alla lista di demolizioni inerenti gli edifici con sentenze passate in giudicato, abbiamo deciso di affidarci al grande senso di umanità del nostro vescovo”. Particolarmente toccante è stata la testimonianza, resa durante il convegno, da Annamaria Fontana, 40enne abatese. La sua casa abusiva di via Paludicelle sarà abbattuta nelle prossime settimane, così come disposto dalla Procura. “A giugno demoliranno la mia unica casa – ha affermato – e mi ritroverò sola, in mezzo alla strada e senza un posto dove poter dormire. Chiedo pertanto a chi di dovere di mettere fine a questo comportamento disumano”. Ma le ruspe non si fermano. Entro l’arrivo dell’estate, infatti, saranno abbattuti in provincia decine di edifici abusivi. Secondo fonti ufficiose, già nelle prossime settimane la Procura di Napoli avvierà le procedure per demolire altre costruzioni fuorilegge colpite da ordinanze di abbattimento passate in giudicato. La situazione resta critica nell’area flegrea e sui Lattari. A Bacoli sarebbero 4, secondo quanto trapelato tra il Municipio e l’ufficio tecnico, le strutture costruite senza licenza edilizia o autorizzazioni di altro tipo, che verranno rase al suolo. Ma la situazione resta allarmante anche nei comuni a sud di Napoli e, in particolare, nell’area stabiese, sorrentina e vesuviana. Da un ultimo screening effettuato dalle autorità competenti, infatti, sarebbero circa 250 le costruzioni destinate ad andare giù in questo territorio. La lunga lista dei manufatti fuorilegge verrà esaminata nei prossimi giorni, ma per la maggior parte dei casi è stato già decretato l’abbattimento. E in questo clima di tensione, i comitati si preparano ad organizzare nuove iniziative di protesta. “Non possiamo e non dobbiamo arrenderci – affermano gli attivisti -. Tutti gli italiani hanno potuto usufruire del condono relativo agli abusi commessi prima del 2003. In Campania questo non è successo e non vogliamo essere trattati come cittadini di serie B”.
Francesco Fusco