Scavi di Pompei, visita serale limitata solo a 240 fortunati

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“Pompei, il sito archeologico più grande e importante della Soprintendenza di Napoli e Pompei e del mondo, è stato l’unico che per la visita serale in occasione dell’evento denominato la “Notte dei Musei” del 18 maggio, è stato visitato soltanto da 240 visitatori ”fortunati”, che in gruppi formati da 30 unità, dalle ore 20:00 alle ore 23:30, hanno potuto percorrere soltanto il Viale delle Ginestre, all’esterno delle antiche mura di cinta della Città antica, illuminato per l’occasione con un impianto elettrico volante”.
Questo è quanto denunciano Antonio Pepe (Cisl) e Maria Rosa Rosa (Uil), all’indomani della serata dedicata alla cultura.
“Eppure – spiegano Pepe e Rosa – la “Notte dei Musei” serviva proprio a rilanciare l’offerta culturale dei siti italiani attraverso la realizzazione di progetti mirati ed invece proprio quello di Pompei, tra i più importanti al mondo, ha offerto poco e per di più ad un esiguo numero di visitatori. C’era da aspettarselo, poiché l’Amministrazione al tavolo delle trattative sindacali non aveva presentato nessun progetto per Pompei, solo grazie all’intervento dei sindacalisti che hanno ribadito che Pompei non poteva essere lasciata fuori dalla “notte dei musei”, ha inserito, all’ultimo minuto, questa visita guidata del viale delle ginestre, all’esterno della cinta muraria. Riteniamo che visitare gli Scavi archeologici di Pompei, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1997, sia un diritto di tutti i cittadini e non appannaggio di pochi eletti, e che Pompei è oltretutto un “bene” che potrebbe risolvere, se ben curato, anche i gravi problemi in cui versa l’economia territoriale”.
I rappresentanti sindacali, poi, attaccano: “Sono stati spesi tanti soldi, a più riprese, per illuminare l’area archeologica di Pompei, e per la notte dei Musei non possiamo accogliere più di 240 persone? Questa apertura serale degli Scavi di Pompei è un’anomalia che ha pochi precedenti nel Ministero per i Beni Culturali dove si è vissuto l’ennesimo capitolo del Grand Tour di archeologia negata”.

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