A più di un anno dalle denunce dei cittadini ercolanesi sullo stato di abbandono del perimetro esterno del tanto decantato MAV (museo archeologico virtuale) a oggi nulla è stato fatto per risolvere una questione che mina ulteriormente la credibilità di un paese in vistoso affanno. Il dato più sconcertante è riscontrabile nell’apparente superficialità di politici e amministrazioni nell’utilizzo della struttura MAV: si susseguono rassegne canore riservate alle scuole e conferenze stampa finalizzate a pubblicizzare questa o quella iniziativa promossa dal “paladino” di turno ma in realtà poi delle reali problematiche comunitarie nemmeno a parlarne. Con un ASL dislocata in un angusto vicoletto della zona sud di Ercolano difficilmente raggiungibile da anziani e disabili, con un’area cimiteriale in buona parte inaccessibile ai portatori di handicap e con intere zone periferiche perennemente dimenticate dal governo locale nella cittadina vesuviana si vegeta nell’attesa di fantomatici interventi risolutori che puntualmente non arrivano mai. In una società civile squadra che “non rende” si cambia : ma a Ercolano questo principio logico non sembra osservato a giudicare dagli scarni successi ottenuti sempre dagli stessi amministratori radicati ormai in comune da decenni. I turisti intanto scattano fotografie ai cumuli d’immondizia presenti a qualsiasi ora del giorno lungo il tragitto che dalla circumvesuviana conduce al sito archeologico lamentando nel contempo mancanza di servizi ricettivi e controlli relativi alla pubblica sicurezza. Eppure a sentire i signori politici “ addetti ai lavori” tutto procede per il meglio: a volte si ha quasi l’impressione che si parli a livello comunale di ben altra località campana e non di Ercolano.
Alfonso Maria Liguori