Il Consiglio della Chiesa Luterana di Torre Annunziata celebra il bicentenario di Wagner

_wagner-1Per il Bicentenario della nascita di Richard Wagner, la Comunità Evangelica Luterana di Torre Annunziata, per giovedì 30 maggio presso la sua sede di Via Carminiello , organizza un concerto in onore del grande genio della musica di cui sono protagonisti i Maestri Catia Iglesias (nei duetti a quattro mani) e Vincenzo Balzani (pianoforte solo). I brani scelti hanno come tema “Verdi contro Wagner” con arie dalle opere Nabucco, Norma, Traviata, Trovatore, Rigoletto, nonché dalla Walchiria, dal Tristano e Isotta e dalla Polonaise dello stesso Wagner, dal Mosè in Egitto di Rossini, dalla Lucia di Lamaermoor di Donizetti. Le introduzioni agli spartiti  musicali sono dell’esperto prof. Antonio Tommaso Cirillo. Wagner nacque a Lipsia nel 1813. Sei mesi dopo la sua nascita, suo padre morì e la. madre sposò  Ludwig Geyer. Nel 1814 la famiglia si trasferì a Dresda. Wagner completò però i suoi studi a Lipsia. Non era un bambino prodigio, né si distinse per la sua applicazione negli studi. In giovane età assistette ad un concerto eseguito da Beethoven e immediatamente decise di diventare musicista. I suoi primi lavori furono composti in giovane età (tra questi l’opera: “Le nozze”). Dal 1831 studiò musica all’Università di Lipsia e nel 1833 cominciò a comporre “Le fate,e sposò Minna Planer nel 1836. Dal 1837 divenne direttore musicale a Königsberg, posto che perse poco dopo. Dal ’40 visse a Parigi in grande povertà. Nel 1843 divenne dirigente dell’Opera di Dresda, ma abbandonò tale sicura posizione per partecipare ai moti rivoluzionari del 1849 (con grande disappunto della moglie, guadagnandosi una condanna a morte e l’amicizia dell’anarchico russo Michail Bakunin. Esule, si trasferì a Zurigo. Aveva scritto intanto il “Tannhauser”. Morì ne1883. Il Presidente della Comunità, Bernardo Mercolino, afferma che, “quando la cultura tace, la civiltà muore, se non ci pensa lo Stato (perché non può e non sa salvare tutto) e poiché le responsabilità ricadono su noi, ci spetta anche il compito di non far perdere le tracce della nostra cultura di popolo di antiche grandezze, civiltà morali, artistiche e letterarie.”

Federico Orsini 

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano