Sorrento: presentazione del libro “Controstoria della Liberazione”

sorrento municipioSabato 25 maggio, alle ore 10, presso la Sala consiliare del comune di Sorrento, a cura del circolo Endas “Penisola sorrentina”onlus, presieduto dalla dott.ssa Adele Paturzo con il coordinamento didattico del prof. Antonio Volpe,verrà  presentato dal giornalista de “Il Mattino” prof. Antonino Siniscalchi, l’ultimo libro di Gigi Di Fiore, “Controstoria della Liberazione”,edito dalla Rizzoli. Sarà presente l’Autore e l’assessore alla Cultura e P.I. Maria Teresa De Angelis.
Gigi Di Fiore,già redattore al “Giornale” di Montanelli, è oggi inviato del Mattino di Napoli.Nel 2001 ha vinto il premio Saint-Vincent per il giornalismo. E’ stato ben tre volte Premio speciale cronista e  Premio Marcello Torre nel 2004. Per la sua attività giornalistica, si occupa spesso di criminalità organizzata e camorra, su cui ha pubblicato i saggi “Il Palazzo dei misteri”(1992); “Potere camorrista”(1993),”Io Pasquale Galasso”(1995) e “L’impero.Traffici, storia e segreti dell’occulta e potente mafia dei casalesi”(2008).
Attento studioso di storia delle Due Sicilie e del “brigantaggio”,ha pubblicato “1861 Pontelandolfo e Casalduni: un massacro dimenticato(1998), “I vinti del risorgimento”(2004), “Controstoria dell’unità d’italia.Fatti e misfatti del risorgimento”(Premio letterario città di Melfi 2009 per la saggistica)e nel 2010 il suo penultimo libro “Gli ultimi giorni di Gaeta.L’assedio che condannò l’Italia all’unità”.
Un racconto con dovizia di particolari , quasi del tutto ignorati dai libri di testo scolastici. Con un linguaggio chiaro e ricco di particolari spesso inediti scovati negli archivi di Stato e nelle cronache del tempo dei diretti protagonisti, Di Fiore ci conferma che l’annessione del sud Italia al resto della penisola fu  macchiata da una rivolta nel sud repressa con cannoni e fucili; una pagina oscura di cinismo militare con bombardamenti anche su obiettivi civili, che costarono migliaia di morti e danni enormi ;l’assedio di Gaeta fu in definitiva l’emblema del meglio e del peggio degli italiani: 100 giorni che restano il vero simbolo del processo risorgimentale, forse più illuminante, perché meno noto, dell’ultra-celebreta epopea garibaldina.
Con uguale impegno storiografico Gigi Di Fiore si è cimentato nella ricerca di materiali e fonti dirette per raccontarci quest’altra  Controstoria, uguali il cinismo militare, uguale il tentativo di ammantare con la retorica una epopea che purtroppo non ebbe solo episodi gloriosi.
In questo libro Gigi Di Fiore racconta la liberazione del Sud Italia mostrandone il volto meno glorioso e più truce, dimenticato nei resoconti oleografici, non solo ufficiali, degli Alleati salvatori. Pensiamo ai paesi della Ciociaria, prima vessati dai tedeschi, poi bombardati dagli americani e infine liberati dai soldati marocchini del contingente francese: proprio per il coraggio dimostrato nello sfondare la linea Gustav, i marocchini ebbero in premio tre giorni di impunità, usati per saccheggiare le case e stuprare donne, uomini e ragazzi. A questa terra e ai suoi abitanti Gigi Di Fiore dedica il suo nuovo libro: una contro storia della risalita degli Alleati dopo lo sbarco in Sicilia che ha segnato l’intera storia dell’Italia meridionale
Gigi Di Fiore,non può essere accusato di revisionismo nostalgico, né borbonico né fascista. Come fece per il Risorgimento, anche per la Liberazione, rivendica solo la verità storica , che troppo spesso è soffocata da troppa retorica ed ideologia. Ad uno storico vero non si addice l’ipocrisia, l’agiografia,la manipolazione dei fatti….Egli da giornalista, da cronista  ci racconta con obiettività  le stragi ed i crimini dimenticati degli Alleati nell’Italia del Sud.. E dimostra, documenti alla mano, che anche la Liberazione è stata diversa, tra Nord e Sud. E ha marcato ancora di più il divario tra le due “Italie”.Il Sud venne bombardato con oltre il 60% delle industrie rase al suolo, il Nord invece , prima grazie alla Repubblica di Salò sotto la tutela germanica e poi grazie alle trattative intavolate tra gli Alleati e gli Industriali ,venne preservato dai più duri bombardamenti e il suo apparato industriale superò indenne quei mesi ed anni terribili dal 1943 al 25 aprile 1945. Così subito dopo con i finanziamenti del Piano Marshall poté ripartire alla grande .Insomma ancora una volta, come all’indomani dell’unità d’Italia, anche negli anni della liberazione e del dopoguerra si registra un dualismo di sviluppo tra nord e sud frutto di calcoli e scelte politiche ed economiche fatte sulla pelle delle popolazioni meridionali . E pesa ancora oggi.

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