“Grande Progetto porto di Napoli”, Caldoro: “ritiro tutto se non remiamo nella stessa direzione”

porto di napoliPronto a ritirare il Grande Progetto per il porto di Napoli: e’ quanto annuncia il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il quale spiega: ”Tutti i soggetti coinvolti dovrebbero remare nella stessa direzione, invece non e’ cosi”’. Il progetto prevede investimenti di fondi strutturali europei, per un totale di circa 500 milioni di euro, che richiedono tempi certi. ”Per questo – afferma Caldoro – do a tutti 60 giorni di tempo per mostrare se ci credono o no. Se non hai voglia di vincere, non vinci”. ”Rischiamo di perdere in competitivita’ con gli altri porti”, aggiunge il presidente della Campania che gia’ Caldoro ha attivato gli uffici tecnici per valutare le procedure da seguire per ritirare il progetto. La situazione e’ “complessa”, sottolinea Caldoro, e il sistema della portualita’ e della caldorologistica e’ un settore prioritario, “il primo datore di lavoro della Campania”, ricorda. Il Grande Progetto Porto di Napoli insieme a quello Pompei e’ tra quelli identificativi della programmazione comunitaria. Ha bisogno di una “governance forte e della velocita’ necessaria, invece registro che sono in pochi a remare dalla stessa parte. Non posso dire che remano dalla parte opposta, ma il quadro e’ frammentato e in molti remano solo per i loro interessi seppure legittimi”. Il problema, quindi, e’ “di filiera”, “a partire dal governo, dato che manca una regia della portualita’, al Consiglio superiore lavori pubblici, a Rfi, ai ministeri della Coesione e dell’Economia, alle autorita’ locali, l’Authority portuale e gli operatori. Nessuno si puo’ trarre fuori”. Invece, ribadisce, a Civitavecchia tutto procede con velocita’ e snellezza ed il rischio e’ che Napoli perda la corsa a capitale del Mediterraneo. Caldoro suggerisce anche un decreto legge per “un commissario ad acta, una persona che si occupi del procedimento non in deroga ma come facilitatore”. Il Grande progetto vede un investimento solo pubblico per circa 500 milioni, di cui 260 milioni specifici, cui si aggiungono 150 di fondi orginari per i lavori nel porto, circa 94 con Rfi per traccia Napoli, e circa altri 100 dagli investitori di NaplEst. “Al di la’ della volonta’ espressa da tutti – conclude ci vogliono azioni e un cambio di marcia. Se non hai voglia di vincere, non vinci”.

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