Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta nei confronti di altrettanti esponenti di vertice del clan Belforte di Marcianise. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del Tribunale di Napoli per tentato omicidio aggravato e detenzione di armi da guerra. Le indagini, coordinate dalla Dda partenopea, hanno fatto luce su un tentativo di omicidio perpetrato nel novembre 1998 dai componenti dell’organizzazione camorrista durante la sanguinosa faida che la contrappose al clan Piccolo. ‘Guerra’ nel corso della quale, nel triennio 1997-1999, furono registrati 20 omicidi di affiliati delle due fazioni, l’una federata alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, l’altra alla Nuova Famiglia, alleata a sua volta al clan dei Casalesi. Le investigazioni relative all’episodio, archiviate nel 2005, sono state riaperte su richiesta dalla Procura Antimafia di Napoli nel febbraio 2013, permettendo di riscontrare anche il pieno coinvolgimento dei capi del clan, i fratelli Domenico e Salvatore Beleforte, nella detenzione di un imponente arsenale, costituito da decine di fucili, mitragliatori, pistole e materiale esplodente, sequestrato dalla polizia nel novembre 1998