E’ scontro tra dipendenti e amministrazione comunale. Senza stipendio dal mese di marzo, gli impiegati hanno adottato una dura forma di protesta, rappresentata dall’assemblea permanente, in vigore dal 10 maggio. Sono stanchi ed esausti i colletti bianchi, che non vedono spiragli di luce e non hanno finora trovato rasserenamento dagli incontri avuti con i dirigenti municipali.
I problemi finanziari dell’ente trovano le proprie radici nel 2012, quando le casse furono svuotate da un atto di pignoramento eseguito dalla società B 612 s.r.l. (che eseguì i lavori di realizzazione dei collettori emissari della rete fognaria cittadina e allacciamenti al collettore in galleria dell’impianto di depurazione di foce Sarno) per l’ammontare di circa 1.700.000 euro. Immediatamente dopo l’esecuzione del provvedimento del giudice dell’esecuzione del tribunale di Torre Annunziata, i dipendenti della struttura di via Rio iniziarono ad avere le prime avvisaglie del problema, tant’è che percepirono con ritardo alcune mensilità.
La situazione è pero precipitata nelle ultime settimane. Il Banco di Napoli, ente tesoriere del Comune di Boscotrecase, ha negato a quest’ultimo le continue anticipazioni di cassa che aveva fin qui messo a disposizione (circa 1.300.000 euro), anche perché non si sente più garantito dagli introiti dell’IMU, che un recente provvedimento governativo ha sospeso.
Così, le casse dell’istituzione municipale sono praticamente sotto zero e di conseguenza i dipendenti sono senza stipendio dal mese di marzo, non avendo ancora percepito quello di aprile. E, a breve, la stessa sorte toccherà a quello di maggio. Esausti di questa situazione, gli impiegati hanno deciso di protestare con l’appoggio e il sostegno del sindacato provinciale UIL F.P.L., rappresentato dal sig. Mario Russo, che è costantemente al fianco dei lavoratori, capeggiati dai rappresentanti Pasquale Formisano e Massimo Feliciello.
Nonostante le continue ed incessanti richieste, i colletti bianchi sono riusciti ad avere un colloquio chiarificatore con il sindaco Agnese Borrelli e con l’assessore alle finanze Tommaso Cirillo solo negli ultimi giorni. Ma questi ultimi, in maniera abbastanza vaga e contraddittoria, non hanno fornito rassicurazioni, né date certe sul percepimento degli stipendi.
Pertanto, attraverso un documento ufficiale, la rappresentanza sindacale unitaria del Comune di Boscotrecase ha voluto evidenziare a chiare lettere l’assoluta difficoltà dei rappresentanti dell’amministrazione di mettere in campo una efficace attività di programmazione economica per la gestione delle risorse finanziarie. Hanno altresì richiesto di poter visionare il bilancio comunale, al fine di individuare, segnalare e denunciare tutte le voci di spesa, particolarmente onerose, che appaiono palesi sprechi di denaro pubblico o inutili investimenti.
Sul banco degli imputati, tra queste voci, ci sarebbe innanzitutto il mutuo di circa 1.000.000 di euro annuale acceso per la costruzione di una Caserma dei Carabinieri, attualmente oggetto della Corte dei Conti, in seguito alla denuncia per danno erariale depositata dal gruppo di opposizione “Boscotrecase Libera”, capeggiata dal consigliere Pietro Carotenuto. Viene anche menzionata la vendita di immobili comunali ormai dismessi ad incongrui prezzi di mercato, senza prevederne il mutamento della destinazione d’uso (chiaro il riferimento all’ex istituto scolastico di Via Nazionale), nonché la spesa effettuata per l’assistenza sociale interamente a carico dell’Ente, senza prevedere una qualsiasi forma di compartecipazione di privati non indigenti. Tra le voci in questione vi è anche l’affidamento ultraventennale dei servizi all’esterno, oltre al riconoscimento dei tanti debiti fuori bilancio per il pagamento di sentenze esecutive in favore degli automobilisti che lamentano incidenti per buche sulla strada, e ai mancati introiti provenienti dall’affitto del campo sportivo, dei proventi dei parcheggi (ancora senza strisce blu), nonchè i tributi degli operatori mercatali.
«Siamo stanchi ed esausti – ha dichiarato Pasquale Formisano, rappresentante sindacale – e siamo pronti ad inscenare qualsiasi forma di protesta, finanche l’occupazione dei locali comunali. Se a breve tempo non ci daranno delle garanzie, ci vedremo costretti a forme più forti di sciopero».
Antonio Pollioso