Stagione balneare sempre più «incerta» a Castellammare: lo scontro sui lidi, cominciato tra i concessionari degli stabilimenti «a pagamento» e il Comune, prosegue sulle spiagge libere attrezzate. La società vincitrice del bando per la gestone dell’area «Rotonda» in località Pozzano è stata colpita da un’interdittiva antimafia: il Municipio ha quindi revocato l’aggiudicazione, ma il Tar di Napoli ha accolto il ricorso della ditta. A sua volta da Palazzo Farnese hanno deciso di appellarsi al Consiglio di Stato. La situazione a Pozzano, insomma, appare quanto mai caotica e complessa. Il caso specifico scoppiato sul waterfront ha avuto inizio nel marzo del 2012. La nuova gara d’appalto per la gestione dei lidi attrezzati si è conclusa con: nessuna domanda pervenuta per l’arenile «Palombara»; la rinuncia di una ditta che provvisoriamente si era aggiudicata la spiaggia «Pozzano»; l’assegnazione del lido «Rotonda» a favore della «Ati Dodo di D’Oriano Ida Lucia & C. S.a.s. – Mares S.r.l.». I controlli antimafia da parte della Prefettura di Napoli si sono concretizzati in un provvedimento antimafia interdittivo datato 8 agosto 2012 ma «acclarato» al protocollo generale dell’Ente dopo l’estate e precisamente il 12 dicembre, cinque mesi dopo. La revoca dell’aggiudicazione definitiva e quindi del contratto, a firma dell’allora dirigente di Palazzo Farnese Vincenzo Battinelli, è avvenuta a gennaio 2013 ma la questione appare ben lontana dall’essere conclusa. L’Ati Dodo ha fatto ricorso al Tar contro il Comune e la Prefettura. Il Tribunale ha sospeso gli atti municipali fissando l’udienza del merito il 6 novembre 2013, dopo un’altra estate. Pochi giorni fa dal Comune hanno quindi fatto partire l’appello al Consiglio di Stato, viste le «risultanze dell’informativa prefettizia pervenuta all’Ente» secondo il Protocollo di Legalità sottoscritto con l’Ufficio Territoriale di Governo. Una vicenda, interdittiva antimafia a parte, pressoché contigua a quella riguardante la revoca delle concessioni per gli stabilimenti balneari «Bagno Elena», «Lido Moderno», «Garden Beach» e «La Limpida». Anche in quel caso i gestori hanno incassato la sospensione del provvedimento comunale da parte del Tar, con il Municipio che ha annunciato l’appello al CdS. Secondo i vertici di Palazzo Farnese, infatti, alla base della revoca delle concessioni c’erano le «gravi irregolarità commesse nella passata gestione» e l’«aver mentito sulla dichiarazione di risanamento ed eliminazione dei locali abusivi». La stagione di passione sembra appena iniziata.