Pompei:Forum smentisce il sindaco sul caso Vassallo

ulianoGli specchi, si sa, sono materia scivolosa e a volerli scalare si rischia di cadere più in basso di dove si è partiti.  L ‘assenza di sindaco e assessori alla manifestazione in memoria di Angelo Vassallo, primo cittadino di Pollica e simbolo di legalità, era apparsa, ai più, discutibile. La  mancanza del patrocinio morale, di cattivo gusto. Ma il tutto poteva rimanere chiacchiera e malessere transeunte.   A scatenare la tempesta perfetta, invece, la smentita, che sarebbe arrivata da sindaco e amministrazione, sulla richiesta del patrocinio da parte del Forum delle Associazioni, coordinato da Ferdinando Uliano, organizzatore dell’evento. Una smentita seguita da una secca contro smentita da parte del Forum con tanto di prova documentale: “Numero di protocollo 11746 del 11 aprile del 2013. Oggetto: richiesta di patrocinio morale.  Corrispondenti: il Forum delle Associazioni. Uffici Destinatari: Comune di Pompei/ Amministrazione/ Sindaco”. Questi gli estremi della lettera con cui il gruppo di associazioni chiedeva inequivocabilmente all’amministrazione di dare il suo appoggio simbolico ad un evento dall’alto significato etico e civile. La lettera esiste, quindi. Perché il sindaco l’avrebbe negato? Forse non ne era a conoscenza? In questo caso, dando per scontata la buona fede del primo cittadino, la scusa sarebbe peggiore dell’accusa. Perché quella lettera è datata 11 aprile: più di un mese prima dell’evento che si è tenuto il 18 maggio scorso. Ma, sempre in tema di legalità, la legge 241/90 non obbliga le amministrazioni pubbliche a rispondere ai cittadini entro trenta giorni? Se sì, un cittadino che chiede al suo comune il patrocinio premunendosi con oltre un mese di anticipo dovrebbe avere risposta. Se no, quali  leggi vigono a Pompei? Qui non solo il Forum non ottiene risposta ma si sente persino dire che la colpa è sua, che quella richiesta non l’ha mai avanzata. Kafka non avrebbe saputo scrivere di meglio. Le vie legali non pagano? Il contrario di quello che Vassallo, come amministratore, aveva dimostrato. Per questo il sindaco pescatore è diventato un simbolo di legalità e i simboli contano. Perché in passato in Sicilia quando c’erano le manifestazioni antimafia i commercianti serravano i negozi, la gente aveva paura di partecipare. Oggi non è più così ma esserci o non esserci conta ancora. Per non arretrare di un passo, per dimostrare da che parte stare. Il resto, come dice Servillo alla fine dello splendido film di Sorrentino, è “chiacchiericcio e rumore”.

Claudia Malafronte

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