Pompei, “La Cartiera”. Nuova interrogazione parlamentare dei senatori Compagna e D’Anna

 

SENATORE

Nuovo colpo di scena nella storia infinita del centro commerciale “La Cartiera”. In data 29/05/2013 è stata presentata una secondaenzo danna pdl interrogazione parlamentare contro la cittadella dello shopping pompeiana. I promotori sono i senatori del Pdl Luigi Compagna e Vincenzo D’Anna. Il documento arriva a distanza di due mesi dalla precedente interrogazione promossa in data 27/03/2013 dallo stesso Compagna. Non una, dunque, ma due interrogazioni che chiamano in causa la liceità dell’esistenza in essere de “La Cartiera”. Una vicenda complessa, per la quale tanti sono ancora i nodi da sciogliere. Nel mirino, una serie di incartamenti, fra autorizzazioni edilizie e commerciali. Permessi erogati ma che, per la legge, non avrebbero dovuto esserlo. Il 22 gennaio 2013, anche il Consiglio di Stato aveva sentenziato in merito alla vicenda. Era stato stabilito l’annullamento del permesso a costruire e dell’autorizzazione commerciale del centro “La Cartiera”. Un affaire intricato che ha attirato, per la seconda volta, l’attenzione del senatore Luigi Compagna che chiede maggiore chiarezza in merito all’intera questione. I destinatari della prima interrogazione parlamentare furono il Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Interno. Con questa seconda iniziativa, invece, i due senatori del Pdl attenzionano la questione anche al Ministro della Giustizia. Di seguito, riportiamo il testo della nuova interrogazione parlamentare:

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-La-Cartiera-centro-commerciale-a-Pompei-200270
Atto n. 4-00270 Pubblicato il 29 maggio 2013, nella seduta n. 30 COMPAGNA , D’ANNA – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’interno e della giustizia. –

Premesso che il 22 gennaio 2013 il Consiglio di Stato avrebbe fatto venir meno il permesso a costruire e l’autorizzazione commerciale relativa al centro “La Cartiera”, sito nel Comune di Pompei (in provincia di Napoli) (si veda l’articolo pubblicato su “Metropolisweb.it” del 31 gennaio 2013);
premesso altresì che, a quanto risulta agli interroganti:
nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, il Sindaco di Pompei avrebbe più volte ripetuto, anche nella aula consiliare, che la sentenza del massimo organo di giustizia amministrativa non avrebbe dovuto avere seguito;
fra le ragioni addotte dal Sindaco vi sarebbero state anche insinuazioni o anticipazioni in merito ai provvedimenti provenienti dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata sulla realizzazione di centri commerciali da parte di imprenditori locali,
si chiede di sapere:
se il Governo intenda accertare, per quanto di competenza, la veridicità delle dichiarazioni di cui in premessa, che agli interroganti appaiono estranee a quei principi di giustizia nell’amministrazione irrinunciabili nello Stato di diritto, ed eventualmente quale sia la sua valutazione in merito ad esse;
come, eventualmente, intenda ripristinare la legalità e la trasparenza amministrativa nella città di Pompei.

Il documento si chiude con una richiesta di ripristino di legalità nella città di Pompei. Ma anche con un appello ad una maggiore trasparenza della vita politico-amministrativa pompeiana. Un riferimento esplicito, dunque, all’operato del primo cittadino e dell’intera amministrazione comunale.

Marianna Di Paolo

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