“Moenia e urbs, Fortificazioni a Pompei e nel golfo di Napoli tra età arcaica ed età romana”, questo l’incontro di studio organizzato dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei e Napoli per il 6 e 7 giugno presso l’auditorium pompeiano. L’iniziativa si inscrive nell’ambito del Grande Progetto Pompei, il programma, cofinanziato dall’UE, di restauri e messa in sicurezza dell’area archeologica che prevede, tra gli altri, l’intervento riguardante la cinta muraria della città sepolta. Scopo dell’incontro la discussione non solo sugli esiti delle ricerche passate ma anche sui punti ancora controversi. A tal fine la realtà pompeiana sarà messa a confronto con le altre urbes campane antiche come Capua, Napoli e Sorrento, anch’esse oggetto di importanti indagini archeologiche in materia. Per tale motivo l’incontro sarà articolato in due giorni con distinte tematiche. La giornata del 6 giugno sarà dedicata ai casi di confronto del golfo di Napoli (Cuma, Napoli e Sorrento), mentre il 7 giugno si discuterà delle fortificazioni di Pompei. La cinta muraria pompeiana del resto, con i suoi 3,5 km di lunghezza, con annesse torri e porte urbiche, rappresenta una delle testimonianze più straordinarie dell’antichità giunte sino a noi, con fasi costruttive comprese tra l’età arcaica e l’età romana; età in cui la loro funzione difensiva venne meno dato l’inserimento della colonia veneria cornelia pompeianorum nell’impero romano. A confrontarsi sul tema delle fortificazioni nell’antichità saranno esperti italiani e internazionali in un dibattito multidisciplinare che coinvolge la topografia, l’urbanistica, lo studio di tecniche edilizie e delle diverse fasi costruttive. A conclusione delle due giornate di studio le novità emerse nelle stesse verranno utilizzate nell’ambito di una tavola rotonda per tracciare le linee programmatiche per l’intervento di restauro e valorizzazione, uno degli elementi qualificanti del Grande Progetto Pompei.
Claudia Malafronte