Castellammare, il volontariato di Woodwardia per scuotere la sordità delle istituzioni

scaviNella cornice suggestiva di villa san Marco ha avuto luogo, stamane, il penultimo appuntamento dell’iniziativa Salvalarte 2013, organizzata dal circolo Legambiente “Woodwardia” di Castellammare di Stabia. Integrate alle visite guidate ai complessi delle ville romane di Varano, i giovani volontari di Legambiente si sono distinti anche per l’organizzazione di approfondimenti tematici riguardanti i due complessi archeologici. Oggetto dell’approfondimento di oggi è stata la ricostruzione dell’ultima notte di Stabiae, prima dell’eruzione rovinosa del 79 d.C. Nonostante le condizioni meteorologiche inclementi, un nutrito gruppo di visitatori e turisti ha voluto assicurare lo stesso la sua presenza, rinnovando un interesse sempre più crescente negli ultimi anni. Iniziative come quella dei ragazzi di “Woodwardia” hanno il grande merito di evidenziare – ancora una volta – il silenzio assordante delle istituzioni preposte alla valorizzazione del patrimonio artistico ed archeologico. “Il volontariato rappresenta l’unico, vero baluardo della conoscenza del patrimonio archeologico della città di Castellammare” – ha spiegato Libero Schettino, volontario e studente di Storia dell’Arte della Federico II. “Iniziative come la nostra – continua Schettino – si svolgono nella completa indifferenza delle istituzioni locali e di altre organizzazioni, come la Ras”( Restoring Ancient Stabiae ndr). Il progetto Salvalarte 2013, forte delle 2000 visite dell’edizione precedente, si è scontrato, inoltre, quest’anno con una vistosa flessione, della quale complici sono state le avverse condizioni meteo e, soprattutto, gli arbitrari tagli alla cultura imposti dal ministero di riferimento. Il presidente del circolo di Legambiente, Carmine Iovine, ha sottolineato come “il successo dello scorso anno sia da attribuire all’inserimento di Salvalarte nel calendario delle attività programmate dal MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ndr) nell’ambito della Settimana della Cultura. Purtroppo, l’abolizione di quest’ultima ha pesato molto sulla promozione dell’evento. La flessione di quest’anno è figlia di questi tagli, ma anche dell’impegno debole da parte della Soprintendenza. Simili iniziative necessitano di maggior impegno. Al tempo stesso, però, tengo a sottolineare l’affluenza di molti più cittadini stabiesi rispetto allo scorso anno, testimonianza del fatto che il progetto Salvalarte è stato apprezzato dalla gente di buon senso. Dal cuore più antico di Castellammare viene lanciato un nuovo appello alle istituzioni, affinché si possa intervenire con tempestività ed urgenza. Sul ciglio della collina di Varano si sta consumando il dramma della morte lenta delle ville, nell’indifferenza e nell’indolenza dei responsabili preposti alla difesa della cultura e della bellezza dell’antico ager stabianus.

Angelo Mascolo

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