Implode il Pd a Ercolano. Dopo le dimissioni da capogruppo del consigliere comunale Luigi Fiengo la coalizione di maggioranza sembra aver ulteriormente perso spessore e credibilità agli occhi di un elettorato deluso dall’atteggiamento lassista adottato dal palazzo di città. Non convince infatti l’improvvisa “scesa in campo” del sindaco Vincenzo Strazzullo nell’humus comunitario : solo ora il primo cittadino sembra accorgersi dei gravissimi disservizi che affliggono il paese, solo ora si mostra tra la gente forse preoccupato di riconquistare il consenso plebiscitario ottenuto in occasione delle ultime amministrative locali. I tempi sono cambiati : troppe le beghe di palazzo, gli inciuci, le palesi contraddizioni perché la comunità ercolanese creda ancora in un sindaco indigeno doc come Strazzullo troppe volte apparso però assente dalla quotidianità della cittadina vesuviana. In un oceano di polemiche sociali e con l’economia produttiva ormai alla frutta Ercolano tenta disperatamente di restare a galla nel palinsesto turistico mondiale : orfana di concreti riferimenti politici e in buona parte tradita dalle figure storiche del Pd la città potrebbe contare su giovani e motivatissimi amministratori se a questi ultimi il sindaco Strazzullo avesse però concesso un minimo margine d’azione. Al contrario restano in auge i vecchi componenti di un mondo politico locale che francamente non convince più nessuno. In questo marasma i giovani continuano inesorabilmente a lasciare Ercolano traditi da una terra bella e “dannata”, incapace da sempre di offrire ai propri figli quel minimo di vivibilità che gli stessi sono costretti a cercare da esuli altrove.
Alfonso Maria Liguori