Lo Sapio redarguisce il primo cittadino di Pompei. E lo fa all’indomani del mini-rimpasto in giunta che ha portato alla sottrazione di alcune deleghe agli assessori. Gli incarichi dovranno essere riattribuiti. E c’è chi giura che i destinatari di essi sono diversi consiglieri comunali. Sulle nuove dinamiche politiche di Palazzo De Fusco si è espresso il dirigente del Pd, Carmine Lo Sapio, che ha dichiarato: “i nuovi giochi di potere messi in atto dal sindaco, si sono tradotti con questa strategica rimodulazione delle deleghe in giunta. La maggioranza oltre ad essere precipitata in uno stato di oblio del fare, appare come un circolo ricreativo nell’ambito del quale si elergiscono contentini (deleghe) ai soci più vispi. Le deleghe tolte agli assessori saranno attribuite ad alcuni consiglieri. Questo la dice lunga sullo stato delle cose a palazzo De Fusco. Parlo di una maggioranza simile ad un circolo ricreativo -bacchetta Lo Sapio- perchè nulla di ciò che fanno è finalizzato al bene comune per la città. La cronaca recentissima lo dimostra. Su più fronti, una serie di provvedimenti scellerati hanno messo in ginocchio una città già parecchio in sofferenza. E a farne le spese, come sempre, i cittadini”. Lo Sapio fa poi riferimento a quando faceva parte della squadra di D’Alessio e, a tal proposito, afferma: “ritirando le deleghe agli assessori per darle ai consiglieri comunali, il sindaco dimostra di non mantenere gli impegni presi. All’epoca, quando anche io facevo parte della squadra targata D’Alessio, egli stesso disse che mai avrebbe conferito deleghe ai consiglieri comunali.Ora invece fa un passo indietro, rivede le sue posizioni, come mai? Attribuire deleghe ai consiglieri comunali è illeggittimo visto che ciò non rientra nelle competenze del sindaco perche egli stesso è parte dell’organo del consiglio comunale. Inoltre le deleghe affidate ai consiglieri non tengono conto delle attività di settore svolte dai singoli consiglieri comunali. In questo modo, come si pensa di promuovere il bene della città? Ho constatato inoltre -continua Lo Sapio- che il sindaco ha tenuto per se le deleghe importanti come quella all’Ambiente, al Cimitero e all’Urbanistica e alla Polizia Municipale. Mi chiedo come mai. Per molte di esse c’è odore di bandi di gara nell’aria. Che la scelta del nostro primo cittadino -conclude il dirigente del Pd- sia un modo per non confrontarsi con gli assessori?
Riferimenti precisi quelli di Lo Sapio che muovono le mosse da alcuni recentissimi accadimenti. Al di là degli affondi, un’unica certezza: con la rimodulazione delle deleghe in giunta cambia il volto della mappatura politica a palazzo de Fusco.
Marianna Di Paolo
Marianna Di Paolo