Lo ha detto il consigliere regionale del Pdl Luciana Scalzi.
“E questo vale tanto per la scelta dei candidati quanto per le linee di indirizzo strategico del partito – ha aggiunto -. Ad Avellino non essere approdati nemmeno al ballottaggio, con una percentuale del partito inchiodata a poco più del 7 per cento al primo turno, è indicativo di uno stato di malessere che il territorio vive nei confronti delle proposte politiche del Pdl. Analogo ragionamento dev’essere fatto a Napoli, dove i ballottaggi nelle città più grandi non hanno premiato i candidati indicati dal centrodestra”.
“Giusto, allora, come ha suggerito il coordinatore Palma, partire da un rinnovamento della classe dirigente sul territorio, a cominciare dai coordinamenti cittadini. Ma è chiaro che la riflessione sulle responsabilità politiche per i risultati elettorali dev’essere estesa anche ad alcuni coordinamenti provinciali. I complessivi risultati raggiunti fanno sì che, comunque, anche in questa tornata elettorale, la Campania dimostri, ancora una volta, a livello nazionale di essere una delle regioni dove il Pdl continua a mantenere la propria leadership. Ed è da questo dato che bisogna ripartire in maniera costruttiva”, ha concluso la Scalzi.