“Il desiderio della Compagnia di San Paolino di riqualificare l’aspetto religioso della festa dei Gigli è stato assecondato, in questi anni, dai vari maestri di festa che hanno, di buon grado e con cordiale prontezza e delle quali cose li ringrazio, accettato ed attuato le proposte fatte loro dalla Compagnia durante il loro anno di fede caratterizzato da incontri di formazione, a cominciare dalla regolamentazione delle questue e dello scambio della bandiera, entrambi gli eventi, celebrantesi ora alla presenza di un sacerdote e nel rispetto dei fedeli che intendono ascoltare la parola di Dio.
L’intento della Compagnia di San Paolino non è quello di introdurre delle” novità” all’interno della festa ma di conservare tutto il buono ed il bello che i nostri padri ci hanno consegnato eliminando, per quanto possibile e con la necessaria fisiologica progressione, quegli elementi incongrui degradanti estranei del tutto allo spirito genuino della festa , i quali, per la stravaganza di alcuni e la negligenza di altri , rischiavano di diventare consuetudine.
Purtroppo la mancanza di una precisa normativa sullo “status” delle Corporazioni rende il lavoro molto difficile: basti pensare all’annosa, ormai , vicenda delle antiche bandiere dei Gigli che venivano fino a pochi orsono, e grazie all’intervento della Compagnia usanza ormai debellata, soppiantate dalle nuove, spesso discutibili, dal punto di vista estetico, per finire nella casa di questo o di quel maestro di festa: vogliamo sperare che la neonata Fondazione Festa dei Gigli,nella persona dello stimatissimo, come uomo e professionista, avv. Soprano risolva, una volta e per sempre, in modo chiaro questa questione, apparentemente secondaria, ma che pure è la spia di un ” protagonismo” che nuoce gravemente alla unità della festa. In mancanza di una normativa (e di relative sanzioni) ciascuno si sente in diritto di alterare questo o quell’aspetto della festa, sentendosi, addirittura ingiuriato, nel caso di un richiamo al retto sentire ed al rispetto delle tradizioni.
Tornando al positivo, va rilevato il miglioramento della processione di san Paolino che , di anno in anno, sta smettendo di essere una distratta e clamorosa ” promenade” per trasformarsi in una manifestazione religiosa composta ed orante: certo, per quanto è possibile, tenuto conto dell’elevatissimo numero dei partecipanti!
La festa della Traslazione delle reliquie di S. Paolino , che negli ultimi anni era celebrata sotto tono, dopo la sua rinascita voluta dal vescovo Mons. Giuseppe Costanzo e da Mons. Andrea Ruggiero, pure ha riacquistato la sua solennità, con la devota partecipazione di tutte le Corporazioni e lo splendore della liturgia in Cattedrale in cui risuona la voce amorevole , autorevole e paterna del successore di S.Paolino, vale dire il Vescovo di Nola, Mons. Beniamino Depalma .
Certo la Compagnia non ha solo questi compiti di regolamentazione e di “regia”: suo fine primario è, infatti, la formazione dei suoi associati i quali, negli incontri mensili approfondiscono i diversi aspetti dell’opera di San Paolino e cercano di crescere alla scala del Vangelo. Sarebbe troppo poco, d’altronde, se la Compagnia di San Paolino fosse, per così dire, solo funzionale all’ordinato svolgimento delle manifestazioni religiose.
E tuttavia, con umile perseveranza, e senza volere tutto e subito, essa ha reso e, con l’aiuto di Dio, continuerà a rendere un gran servigio alla festa non solo, ma a Nola bensì, affinchè di essa e della festa che ne è come il simbolo sia offerta una immagine bella , vera, che faccia onore all’autentico spirito di questa festa che , onorando San Paolino, onora la bontà, la carità , l’amicizia ed il dialogo valori, questi, quanto mai necessari in quest’epoca segnata da una paurosa crisi di civiltà. Un grazie di cuore all’intero Consiglio direttivo che mi supporta e sopporta da tempo nelle iniziative .”