La questione che investe ormai da tempo l’ospedale Maresca di Torre del Greco è diventata una vera e propria piaga sociale. Il nosocomio torrese, dopo il ridimensionamento sanitario predisposto dalla Regione Campania è sprofondato in un baratro dalle tinte fosche. Dopo la delibera regionale del 2012, il P.O. è stato declassato a struttura di riabilitazione e lungodegenza, spostando numerosi reparti all’Ospedale” S.Anna e S.S. Madonna della Neve” di Boscotrecase. Chiaramente, il popolo torrese, addetti ai lavori e gente comune non hanno gradito la cosa, tanto più che il P.O. torrese abbraccia vari comuni oltre Torre del Greco, Ercolano, Portici, convogliando a sè un bacino di utenza di oltre 300mila persone. Il neo sindaco Gennaro Malinconico, da primo cittadino ha sempre dato sempre il suo sostegno alla città, affermando che gli Amministratori locali e i Parlamentari, prescindendo dal colore politico devono battersi per garantire la salute pubblica e ridare a Torre un ospedale degno di questo nome, funzionale e con tutti i reparti in uso. Anche il deputato Nello Formisano, torrese doc si è sempre impegnato per trovare una soluzione alla spinosa questione, più volte riuniti a tavoli di concertazione insieme ad altri esponenti locali. Ma come è possibile che una città come Torre del Greco non riesca ad appropriarsi del proprio ospedale, dov’è la falla si chiedono in tanti – nella Regione, nell’amministrazione comunale, oppure chissà dove cercare il colpevole? L’unica certezza, è che un’intera città è delusa dalle tante promesse non accompagnate dai fatti, cittadini che nel quotidiano devono far fronte ai disagi dovuti al doversi spostare fino a Boscotrecase per una visita oppure per un intervento chirurgico oltre alla carenza di personale medico e paramedico, specialmente nei reparti chirurgici. Un’altra nota dolente che investe l’ospedale di Torre del Greco, riguarda il vecchio padiglione, con stanze interamente ristrutturate con pavimenti nuovi e attrezzature ancora imballate ma il tutto rigorosamente inutilizzato. Eppure i fondi sono stati spesi, ma i frutti di ciò non si sono visti, spostando quasi tutto a Boscotrecase. Medici e paramedici: Purtroppo, in seguito alla delocalizzazione dei reparti al S.Anna e S.S. Maria delle Grazie di Boscotrecase, il P.O. Agostino Maresca, ha subito un taglio di personale ospedaliero, tra medici e personale infermieristico, a discapito delle “flotte di pazienti” che raggiungono il P.O. Sembra proprio che il nosocomio torrese, sia stato ridotto ad una piccola A.S.L. di paese, con l’unica differenza che prima di questa “declassazione/sabotaggio” il Maresca era un ospedale in piena regola, con tutti i reparti, medicina, chirurgia ed ostetricia. L’Ostetricia, un reparto che fino a poco tempo fa contava circa 600 parti l’anno è stato vergognosamente tagliato. Sicuramente, cliniche private a Torre del Greco ce ne sono, ma non tutti, specialmente in odore di crisi possono permettersi un parto a pagamento. Stiamo parlando di nuove vite, della procreazione, un qualcosa che deve essere un diritto, quel diritto alla” salute pubblica” di cui tanto si parla ma senza impegni concreti e tangibili. Gli attivisti del comitato pro-Maresca, sempre in prima linea per cercare una riqualificazione dell’ospedale torrese, con manifestazioni e gesti simbolici ma carichi di significato, come quello di qualche tempo fa che vide delle dipendenti dell’ospedale che si barricarono all’interno della struttura per protestare sui tagli sanitari, guadagnondosi il soprannome di “mamme Maresca”. La nota positiva: ritorna il reparto di oculistica all’ospedale Maresca. Sono tre settimane, che il reparto di oculistica ha riaperto le porte, sotto la direzione del dott. Marco Verolino e della dottoressa Teresa Coda. Interventi a tutto spiano in primis quelli di cataratta ma anche glaucoma , degenerazione maculare, ipermetropia ed altre patologie . La tecnica utilizzata è quella di ultima generazione nel panorama della microchirurgia oculare. Secondo le prime impressioni dell’utenza, il reparto si presenta bene, stanze pulite, camera pre-operatoria dove il paziente viene preparato all’intervento e camera operatoria dove avviene l’intervento stesso. Un fiore all’occhiello, che fa da auspicio ad un rilancio del P.O. torrese, sperando che successivamente ci saranno altri rientri di reparto, una città come Torre del Greco con un comprensorio limitrofo così esteso, non può vedere il suo ospedale, che tra l’altro ha quasi 100 anni, declassato ada un A.S.L. di provincia. Un primo mattone è stato deposto, ci aspettiamo in tempi piuttosto celeri una ripartenza a pieno regime di tutta la struttura di via Montedoro.
Luciano Annunziata