Gennaro Langella è arrivato secondo a questa competizione elettorale appena conclusa. È stato sconfitto dal nuovo sindaco di Boscoreale Giuseppe Balzano con un risultato netto. Era convinto di poter vincere ed aveva condotto la sua campagna elettorale con tranquillità, sicuro che anche stavolta i suoi concittadini l’avrebbero scelto. Come era accaduto nel 2008. Era a capo di 7 liste civiche, senza simboli partitici e il suo consiglio comunale sarebbe stato composto per lo più da volti nuovi e giovani. Durante la sua amministrazione si era dimesso dal suo partito, il Pdl, perché si era schierato contro l’apertura della discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, Cava Vitiello. Cinque anni fa era stato scelto come candidato sindaco direttamente da Berlusconi, all’ultimo minuto. Doveva essere infatti Giuseppe Balzano a rappresentare il Popolo della Libertà a Boscoreale. La scelta di dare le dimissioni dal suo partito gli è costata cara: doveva diventare senatore al posto di Pietro Langella, e adesso si trova a rappresentare la minoranza del consiglio comunale. L’ex sindaco ha fatto parlare molto di sé per lo sciopero della fame e per l’occupazione della Provincia di Napoli, contro l’apertura della discarica. I suoi elettori stavolta non gli sono stati vicino. Langella attribuisce il merito della vittoria di Giuseppe Balzano a Carmine Sodano, il candidato sindaco del Pdl che è arrivato terzo al primo turno. A pochi giorni dalle elezioni, la coalizione di centrosinistra di Giuseppe Balzano ha accettato passivamente l’appoggio di Sodano. L’alleanza già molto eterogenea si è trasformata in una “acchiappa tutto”. Una coalizione “anti Langella” insomma. Tutti gli ex consiglieri comunali di maggioranza e opposizione si sono schierati insieme per mandare a casa l’ex primo cittadino di Boscoreale. E sono riusciti nell’intento di cacciare via il sindaco “autoritario”, come tutti lo definivano. Secondo Langella, i voti del Pdl si sono spostati verso Balzano, e ciò ha favorito la sua vittoria. Non è certo uno che accetta le sconfitte Gennaro Langella. Si dice deluso perché aveva puntato la sua campagna elettorale sui giovani e ritiene che gli elettori non abbiano compreso: “Il nostro coraggio di presentare volti nuovi in consiglio comunale non è stato apprezzato- afferma l’ex sindaco-. Quello che credevo potesse essere il nostro punto di forza si è poi rivelato il punto debole: se un veterano del consiglio comunale chiede i voti promettendo favori in cambio, i giovani non hanno speranze. Evidentemente il paese non vuole cambiare”. Subito dopo aver appreso la notizia della sua sconfitta, ha telefonato il neosindaco Giuseppe Balzano per congratularsi, ma ha trovato il telefonino spento: “Cominciamo bene – afferma-. È appena diventato sindaco e già spegne il cellulare”. Langella non cambia idea nei confronti dei suoi avversari politici: “In questa alleanza non c’è niente di politico. Si tratta di una semplice accozzaglia di persone. Non hanno un programma, né delle idee. Una volta che avranno portato a termine i progetti in programma, inizieranno le solite bagarre interne all’amministrazione”.
